Drug Description
Ogni capsula contiene sunitinib malato, corrispondente a 12,5 mg di sunitinib.
Presentation
Capsula rigida.Capsule di gelatina con il cappuccio e il corpo di colore arancione, contrassegnate con inchiostrobianco dalla scritta “Pfizer” sul cappuccio e “STN 12.5 mg” sul corpo, e contenente granuli di coloregiallo-arancione.
Indications
Tumore stromale del tratto gastrointestinale (GIST)SUTENT è indicato per il trattamento di tumori stromali del tratto gastrointestinale (GIST) non operabili e/o metastatici dopo fallimento di un trattamento con imatinib mesilato dovuto a resistenza o intolleranza.Carcinoma renale metastatico (MRCC)SUTENT è indicato per il trattamento del carcinoma renale metastatico avanzato (MRCC).
Adult Dosage
La terapia con sunitinib deve essere avviata da un medico esperto nel trattamento del MRCC o del GIST.La dose raccomandata di SUTENT è 50 mg una volta al giorno, da assumere per via orale per 4 settimane consecutive, seguite da 2 settimane di riposo (schema 4/2) in modo da effettuare un ciclo completo di 6 settimane.Aggiustamento della doseSicurezza e tollerabilitàPossono essere effettuate modifiche della posologia con incrementi di 12,5 mg in base alla sicurezza e tollerabilità del singolo paziente. La dose giornaliera non deve superare 75 mg né deve essere ridotta al di sotto di 25 mg.Inibitori/induttori del CYP3A4La somministrazione concomitante di SUTENT con gli induttori potenti del CYP3A4, come rifampicina, deve essere evitata.Se ciò non è possibile, può essere necessario aumentare la dose di SUTENT con incrementi di 12,5 mg (fino a 87,5 mg/die) sulla base di un attento monitoraggio della tollerabilità.La somministrazione concomitante di SUTENT con gli inibitori potenti del CYP3A4, come il ketoconazolo, deve essere evitata. Se ciò non è possibile, può essere necessario ridurre la dose di SUTENT ad un dosaggio minimo di 37,5 mg al giorno, sulla base di un attento monitoraggio della tollerabilità.Deve essere presa in considerazione la scelta di un medicinale concomitante alternativo con nessun potenziale o con un potenziale minimo di indurre o inibire il CYP3A4.Popolazioni particolariBambini e adolescenti (< 18 anni)La sicurezza e l’efficacia di SUTENT in pazienti pediatrici di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite. SUTENT non deve essere utilizzato nella popolazione pediatrica fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati.Pazienti anziani (≥ 65 anni)Circa il 34% dei soggetti arruolati negli studi clinici con sunitinib aveva un’età pari o superiore a 65 anni. Non sono state osservate differenze significative nella sicurezza ed efficacia tra soggetti giovani ed anziani.Insufficienza epaticaNon è richiesto un aggiustamento del dosaggio iniziale quando sunitinib viene somministrato ai pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (stadio Child-Pugh A e B). L’impiego di sunitinib in soggetti con compromissione epatica in stadio severo (Child-Pugh C) non è stato studiato.Insufficienza renaleNon sono stati condotti studi in pazienti con compromissione della funzionalità renale.Metodo di somministrazioneSUTENT è per somministrazione orale. Può essere assunto con o senza cibo. Se una dose non viene assunta, non si deve somministrare una dose aggiuntiva. Il paziente deve assumere la dose abituale prescritta il giorno successivo.
Contra Indications
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Special Precautions
La somministrazione concomitante con induttori potenti del CYP3A4 deve essere evitata perché può ridurre la concentrazione plasmatica di sunitinib.La somministrazione concomitante con inibitori potenti del CYP3A4 deve essere evitata perché può aumentare la concentrazione plasmatica di sunitinib.Disturbi della cute e dei tessutiL’alterazione del colore della cute, che può essere dovuta al colore del principio attivo (giallo), è una reazione avversa comune che si verifica in circa il 30% dei pazienti. I pazienti devono essere informati che durante il trattamento con sunitinib può verificarsi anche la depigmentazione dei capelli o della cute. Altri possibili effetti dermatologici possono includere secchezza, ispessimento o screpolatura della cute, bolle o rash cutaneo occasionale del palmo delle mani o della pianta dei piedi.In circa il 14% dei pazienti si è verificato dolore/irritazione alla bocca.Gli eventi sopra riportati non sono stati cumulativi, sono risultati generalmente reversibili e solitamente non hanno comportato l’interruzione del trattamento.Emorragia e sanguinamenti causati da tumoriDall’esperienza post-marketing sono stati riportati eventi emorragici, alcuni dei quali ad esito fatale, inclusi emorragie gastrointestinali, respiratorie, emorragie correlate a tumori, emorragie delle vie urinarie e cerebrali. Negli studi clinici un’emorragia correlata al trattamento del tumore si è verificatain circa il 2% dei pazienti con GIST. Questi eventi possono verificarsi improvvisamente e, nel caso di tumori polmonari, possono presentarsi sotto forma di un’emottisi grave e potenzialmente fatale o come emorragia polmonare. Un’emorragia polmonare fatale si è verificata in 2 pazienti (~ 1,8%) in trattamento con SUTENT nel corso di uno studio clinico di fase 2 condotto in pazienti con tumore polmonare metastatico non a piccole cellule (NSCLC). Entrambi i pazienti hanno evidenziato un reperto istologico di cellule squamose. SUTENT non è approvato per l’uso in pazienti con NSCLC.Episodi di sanguinamento si sono verificati nel 18% dei pazienti trattati con SUTENT rispetto al 17% dei pazienti del gruppo placebo in uno studio di fase 3 sull’indicazione GIST. I pazienti con MRCC in trattamento con SUTENT e mai precedentemente trattati hanno riportato eventi di sanguinamento nel 28% dei casi rispetto al 7% di pazienti trattati con IFN-α. Sette (1,9%) pazienti in trattamento con sunitinib malato rispetto allo 0% dei pazienti in trattamento con IFN-α hanno riportato episodi di sanguinamento di Grado 3 o superiore correlati al trattamento. Il 26% dei pazienti in trattamento consunitinib malato per MRCC refrattari alle citochine ha riportato episodi di sanguinamento. La valutazione di routine di questo evento deve includere una conta ematica completa ed un controllo medico.L’epistassi è stata la reazione avversa emorragica più comune, essendo stata segnalata in circa la metà dei pazienti con tumori solidi che hanno riportato eventi emorragici. Alcuni di questi episodi di epistassi sono stati gravi, ma molto raramente fatali.Disturbi gastrointestinaliNausea, diarrea, stomatite, dispepsia e vomito sono state le reazione avverse gastrointestinali segnalate con maggiore frequenza.Le cure di supporto per le reazioni avverse gastrointestinali che necessitano di un trattamento possono includere medicinali con proprietà antiemetiche o antidiarroiche.Complicanze gastrointestinali gravi, talvolta fatali, incluse perforazioni gastrointestinali, si sono verificate raramente in pazienti con neoplasie intra-addominali trattati con sunitinib. Nello studio di fase 3 sul GIST si sono verificati episodi di sanguinamento gastrointestinale fatali correlati altrattamento nello 0,5% dei pazienti trattati con placebo.IpertensioneL’ipertensione correlata al trattamento è stata segnalata in circa il 16% dei pazienti con tumori solidi. Il dosaggio di sunitinib è stato ridotto o la sua somministrazione temporaneamente sospesa in circa il 2,7% dei pazienti nei quali si è verificata ipertensione. In nessuno di questi pazienti sunitinib è stato interrotto in modo permanente. Una grave ipertensione (>200 mmHg sistolica o 110 mmHg diastolica) si è verificata nel 4,7% dei pazienti con tumori solidi. Nei pazienti MRCC e mai precedentemente trattati sono stati segnalati casi di ipertensione correlata al trattamento nel 24% dei pazienti in trattamento con sunitinib malato rispetto all’1% dei pazienti in trattamento con IFN-α. Episodi di ipertensione grave si sono verificati nel 5% dei pazienti del gruppo sunitinib malato e nell’1% di quelli del gruppo IFN-α mai precedentemente trattati.I pazienti devono essere sottoposti a screening per l’ipertensione e controllati in modo appropriato. Si raccomanda la sospensione temporanea del trattamento in pazienti con grave ipertensione non controllata con trattamento farmacologico. Il trattamento può riprendere quando l’ipertensione èadeguatamente controllata.Disturbi ematologiciUna riduzione assoluta della conta dei neutrofili di grado 3 e 4 è stata osservata rispettivamente nel 10% e nell’1,7% dei pazienti arruolati nello studio di fase 3 sul GIST e nel 16% e 1,6% rispettivamente dei pazienti inclusi nello studio MRCC di fase 3. Una riduzione della conta piastrinica di grado 3 e 4 è stata riportata rispettivamente nel 3,7% e nello 0,4% dei pazienti arruolati nello studiodi fase 3 sul GIST e nell’8,2% e 1,1% rispettivamente dei pazienti inclusi nello studio MRCC di fase 3. Gli eventi suddetti non sono stati cumulativi, sono stati generalmente reversibili e solitamente non hanno comportato l’interruzione del trattamento. Nessuno di questi eventi negli studi di fase 3 è stato fatale, ma nella fase post-marketing del prodotto sono stati segnalati rari eventi ematologici fatali.La conta ematica completa deve essere eseguita all’inizio di ogni ciclo di trattamento nei pazienti in terapia con sunitinib.Disturbi cardiovascolariEventi cardiovascolari, alcuni dei quali fatali, sono stati riportati dall’esperienza post-marketing ed hanno incluso una riduzione della LVEF e insufficienza cardiaca. Negli studi clinici si sono verificate riduzioni della LVEF ≥ 20% e al di sotto del limite inferiore del normale in circa il 2% dei pazienti con GIST trattati con SUTENT, nel 4% dei pazienti con MRCC refrattari alle citochine trattati con SUTENT e nel 2% dei pazienti con GIST trattati con placebo. Queste riduzioni della LVEF non sembrano essere progressive e spesso sono migliorate con il proseguimento del trattamento. Nellostudio condotto in pazienti con MRCC e mai precedentemente trattati, il 21% dei pazienti in trattamento con SUTENT ed il 12% di quelli trattati con IFN-α presentava un valore di LVEF al di sotto del limite inferiore del normale. Ad un paziente (<1%) trattato con sunitinib è stata diagnosticata un’insufficienza cardiaca congestizia (CHF).Nei pazienti con GIST gli episodi di “insufficienza cardiaca”, “insufficienza cardiaca congestizia” o “insufficienza ventricolare sinistra” correlati al trattamento sono stati segnalati nello 0,7% dei pazienti trattati con SUTENT e nell’1% dei pazienti trattati con placebo. Nello studio pivotale di fase 3 sul GIST (n=312), le reazioni cardiache fatali correlate al trattamento si sono verificate nell’1% dei pazienti di entrambi i bracci dello studio (braccio sunitinib e placebo). In uno studio di fase 2 su pazienti con MRCC refrattari alle citochine, lo 0,9% dei pazienti ha riportato infarto del miocardiofatale correlato al trattamento e in uno studio di fase 3 su pazienti con MRCC e mai precedentemente trattati, lo 0,6% dei pazienti del braccio IFN-α e lo 0% di pazienti del braccio sunitinib ha riportato eventi cardiaci fatali. Un’eventuale correlazione tra l’inibizione del recettore per le tirosin chinasi(RTK) e la funzionalità cardiaca non è chiara.I pazienti che hanno riportato eventi cardiaci nei 12 mesi che hanno preceduto la somministrazione di sunitinib, come infarto del miocardio (inclusa angina grave/instabile), intervento di bypass aortocoronarico/ periferico, CHF, evento avverso cerebrovascolare o attacco ischemico transitorio o embolia polmonare, sono stati esclusi dagli studi clinici con SUTENT.Deve essere effettuato un attento monitoraggio dei segni e dei sintomi clinici di insufficienza cardiaca congestizia, in particolare in pazienti con fattori di rischio cardiaci e/o con storia di coronaropatia. Si consiglia ai medici di valutare questo rischio rispetto ai benefici potenziali del farmaco. Questipazienti devono essere attentamente monitorati per i segni e sintomi clinici di insufficienza cardiaca congestizia durante il trattamento con sunitinib. Quando il paziente è in trattamento con sunitinib devono essere prese in considerazione anche valutazioni al basale e periodiche della frazione dieiezione ventricolare sinistra. In pazienti che non presentano fattori di rischio cardiaco, deve essere presa comunque in considerazione una valutazione della frazione di eiezione ventricolare al basale.In presenza di manifestazioni cliniche di CHF, si raccomanda l’interruzione del trattamento con SUTENT. La somministrazione di SUTENT deve essere interrotta e/o la dose ridotta in pazienti senza evidenze cliniche di insufficienza cardiaca congestizia ma con una riduzione della frazione di eiezione tra il 20% e il 50% rispetto al basale.Prolungamento dell’intervallo QTI dati degli studi preclinici (in vitro e in vivo), condotti con dosi superiori a quelle raccomandate nell’uomo, indicano che sunitinib può inibire i processi di ripolarizzazione cardiaca (ad es. prolungamento dell’intervallo QT).Aumenti dell’intervallo QTc a più di 500 msec si sono verificati con una percentuale dello 0,5% e variazioni rispetto al basale di oltre 60 msec si sono verificate nell’1,1% dei 450 pazienti con tumori solidi; entrambi questi parametri sono riconosciuti come variazioni potenzialmente significative. Aconcentrazioni corrispondenti a circa il doppio di quelle terapeutiche è stato osservato che sunitinib prolunga l’intervallo QTcF (corretto secondo la formula di Frederica).Il prolungamento dell’intervallo QT è stato studiato in uno studio condotto su 24 pazienti, di età ompresa tra 20-87 anni, con neoplasie in fase avanzata. I risultati di questo studio hanno dimostrato che sunitinib ha avuto un effetto sull’intervallo QTc (definito quale variazione media aggiustata per il placebo > 10 msec, con un limite superiore dell’IC 90% > 15 msec) alla concentrazione terapeutica (giorno 3) utilizzando il metodo di correzione al basale nell’arco delle 24 ore, ed a concentrazioni superiori a quelle terapeutiche (giorno 9) utilizzando entrambi i metodi di correzione al basale.Nessun paziente ha riportato un valore QTc > 500 msec. Sebbene un effetto sull’intervallo QTcF sia stato osservato il giorno 3 a distanza di 24 ore dalla somministrazione (quindi con la concentrazione plasmatica terapeutica prevista dopo la dose raccomandata iniziale di 50 mg) con il metodo dicorrezione al basale nell’arco delle 24 ore, il significato clinico di questo dato non è chiaro.Utilizzando valutazioni ECG seriali comprensive corrispondenti ad esposizioni terapeutiche o ad esposizioni superiori a quelle terapeutiche, in nessuno dei pazienti delle popolazioni valutabili o ITT è stato osservato un prolungamento dell’intervallo QTc ritenuto “grave” (quindi uguale o superiore al Grado 3 della versione 3.0 CTCAE).Alle concentrazioni terapeutiche plasmatiche, la variazione media massima dell’intervallo QTcF (corretto secondo la formula di Frederica) rispetto al basale è stata di 9,6 msec (IC 90% 15,1 msec). A concentrazioni terapeutiche corrispondenti a circa due volte le concentrazioni terapeutiche, la variazione massima dell’intervallo QTcF rispetto al basale è stata di 15,4 msec (IC 90% 22,4 msec).La moxifloxacina (400 mg) utilizzata come controllo positivo ha evidenziato una variazione media massima dell’intervallo QTcF rispetto al basale di 5,6 msec. Nessun soggetto ha riportato un effetto sull’intervallo QTc superiore al Grado 2 (versione 3.0 CTCAE). Nessun paziente ha presentatoaritmia cardiaca.Il prolungamento dell’intervallo QT può causare un aumento del rischio di aritmie ventricolari, incluse le Torsioni di punta. La Torsione di punta è stata osservata in <0,1% dei pazienti esposti a sunitinib.SUTENT deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva di prolungamento dell’intervallo QT, nei pazienti in trattamento con antiaritmici o in pazienti con pre-esistenti patologie cardiache rilevanti, bradicardia o alterazioni elettrolitiche. La somministrazione concomitante disunitinib con inibitori potenti del CYP3A4 deve essere limitata per il possibile aumento delle concentrazioni plasmatiche di sunitinib.Eventi tromboembolici venosiIn circa l’1,0% dei pazienti con tumori solidi trattati con SUTENT negli studi clinici, inclusi gli studi GIST e MRCC, sono stati osservati eventi tromboembolici venosi correlati al trattamento.Nel corso di un studio di fase 3 sul GIST, sette pazienti (3%) in trattamento con SUTENT e nessun paziente del gruppo placebo ha riportato eventi tromboembolici venosi; cinque dei sette pazienti avevano una trombosi venosa profonda (TVP) di grado 3 e due di grado 1 o 2. Quattro di questi settepazienti in trattamento per il GIST hanno interrotto il trattamento dopo osservazione di TVP.Sette pazienti (1,9%) trattati con SUTENT nello studio di fase 3 per l’indicazione MRCC e mai precedentemente trattati e quattro pazienti (2%) dei due studi MRCC, refrattari alle citochine, hanno riportato eventi tromboembolici venosi correlati al trattamento. Sei di questi pazienti avevano un’embolia polmonare, uno di grado 3 e cinque di grado 4, e cinque di questi pazienti avevano la TVP, due con grado 1 e 2 rispettivamente e tre con Grado 3.Dei pazienti MRCC mai precedentemente trattati ed in trattamento con IFN-α, sei (2%) hanno riportato eventi tromboembolici venosi, un paziente (<1%) ha riportato TVP di grado 3 e cinque pazienti (1%) embolie polmonari, uno di grado 1 e quattro di grado 4.Negli studi registrativi su GIST e MRCC non sono stati osservati casi con esito fatale. Casi con esito fatale sono stati osservati nella fase di commercializzazione del prodotto.Eventi respiratoriI pazienti che presentavano un’embolia polmonare nei 12 mesi precedenti sono stati esclusi dagli studi clinici con SUTENT.Nei pazienti in trattamento con SUTENT negli studi registrativi di fase 3, gli eventi polmonari correlati al trattamento (dispnea, versamento pleurico, embolia polmonare o edema polmonare) sono stati osservati in circa il 5% dei pazienti con GIST e in circa il 14% di quelli con MRCC. Sono statisegnalati rari casi con esito fatale.Circa l’8% dei pazienti con tumori solidi, inclusi GIST e MRCC, trattati con SUTENT negli studi clinici hanno riportato eventi polmonari correlati al trattamento.Casi di embolia polmonare sono stati osservati in circa l’1,3% dei pazienti con GIST e nello 0,8% circa dei pazienti con MRCC, trattati con SUTENT negli studi di fase 3.Disfunzione tiroideaSi raccomanda di effettuare la valutazione della funzionalità tiroidea con la misurazione dei valori di laboratorio al basale ed i pazienti con ipotiroidismo o ipertiroidismo, prima di iniziare il trattamento con sunitinib, devono essere trattati in base a quanto previsto dalla pratica clinica standard. Durante il trattamento con sunitinib tutti i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per i possibili segni e sintomi di disfunzione tiroidea. I pazienti che presentano segni e/o sintomi indicativi di disfunzione tiroidea devono essere sottoposti a monitoraggio di laboratorio della funzionalità tiroidea e devono essere trattati in base a quanto previsto dalla pratica clinica standard. L’ipotiroidismo è stato segnalato quale evento avverso in 7 pazienti (4%) in trattamento con SUTENT nei due studi MRCC condotti in pazienti refrattari alle citochine, in nove pazienti (2%) in trattamento con SUTENT e in un paziente (<1%) del braccio di trattamento con IFN-α nello studio condotto in pazienti MRCC e mai precedentemente trattati. Inoltre, in 4 pazienti (2%) trattati per MRCC refrattari alle citochine sono stati segnalati aumenti del TSH. Nel complesso, il 7% della popolazione MRCC ha riportato evidenze cliniche o di laboratorio di ipotiroidismo correlato al trattamento. L’ipotiroidismo emerso in corso di trattamento è stato osservato in 8 pazienti dello studio GIST (4%) che assumevano SUTENT rispetto ad 1 paziente (1%) del gruppo placebo.Negli studi clinici e nella fase di commercializzazione del prodotto sono stati segnalati rari casi di ipertiroidismo, alcuni seguiti da ipotiroidismo.PancreatiteNei pazienti con diversi tumori solidi in trattamento con sunitinib sono stati osservati incrementi dell’attività della lipasi e dell’amilasi sierica. Gli incrementi dell’attività della lipasi sierica sono stati transitori e generalmente non associati a segni e sintomi di pancreatite in soggetti con tumori solidi di vario tipo.La pancreatite è stata osservata con una frequenza non comune (<1%) in pazienti in trattamento con SUTENT per il GIST o MRCC.Sono stati segnalati casi di eventi pancreatici gravi, alcuni con esito fatale.In presenza di sintomi di pancreatite, il trattamento con sunitinib deve essere interrotto ed ai pazienti deve essere fornita una adeguata terapia di supporto.Funzionalità epaticaSono stati segnalati casi gravi di eventi epatobiliari correlati al trattamento con sunitinib in pazienti con tumori solidi; l’insufficienza epatica è stata osservata in < 1% di questi pazienti.Sono stati segnalati casi di eventi epatobiliari, alcuni dei quali con esito fatale. In presenza di segni o sintomi di insufficienza epatica, il trattamento con SUTENT deve essere interrotto e ai pazienti devono essere fornite cure mediche di supporto adeguate.Funzionalità renaleLa sicurezza correlata alla prosecuzione del trattamento con SUTENT in pazienti con proteinuria di grado da moderato a severo non è stata valutata in modo sistematico.Sono stati osservati casi di proteinuria e rari casi di sindrome nefrosica. Si raccomanda l’analisi delle urine al basale e i pazienti devono essere monitorati per il possibile sviluppo o peggioramento di proteinuria.Il trattamento con SUTENT deve essere interrotto in pazienti con sindrome nefrosica.FistoleSe si verifica la formazione di fistole, il trattamento con sunitinib deve essere interrotto. Le informazioni disponibili sul trattamento prolungato con sunitinib in pazienti che presentano fistole sono limitate.Ipersensibilità/AngioedemaSe si verifica un edema dovuto ad una reazione di ipersensibilità, il trattamento con sunitinib deve essere interrotto e dovrà essere effettuato un trattamento medico standard.Disturbi del sistema nervosoDisturbi del gustoNel corso degli studi clinici la disgeusia è stata riportata in circa il 28% dei pazienti in trattamento con SUTENT.ConvulsioniNegli studi clinici con SUTENT e nella fase di commercializzazione del prodotto, sono stati osservati casi di convulsioni in soggetti con o senza evidenze radiologiche di metastasi cerebrali. Inoltre, c’è stato un numero limitato di segnalazioni (<1%) di soggetti con convulsioni ed evidenze radiologiche della sindrome della leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS). I pazienti con convulsioni e segni/sintomi compatibili con RPLS, come ipertensione, cefalea, riduzione dello stato d’allerta, alterata funzionalità mentale e perdita della vista, inclusa cecità corticale, devono essere controllati con un trattamento medico che includa il controllo dell’ipertensione. Si raccomanda la sospensione temporanea di SUTENT; successivamente alla risoluzione dell’evento, il trattamento può riprendere a discrezione del medico curante.
Interactions
Medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di sunitinibNei volontari sani, la somministrazione concomitante di una singola dose di sunitinib con ketoconazolo, inibitore potente del CYP3A4, ha determinato un incremento dei valori combinati [sunitinib + metabolita primario] di Cmax e AUC0-∞, rispettivamente del 49% e del 51%..La somministrazione di sunitinib con inibitori potenti del CYP3A4 (p.es. ritonavir, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, succo di pompelmo) può aumentare le concentrazioni di sunitinib. L’associazione con inibitori del CYP3A4 deve quindi essere evitata oppure deve essere preso inconsiderazione un medicinale alternativo con nessun potenziale o con un potenziale minimo di inibire il CYP3A4.Se ciò non è possibile, può essere necessario ridurre la dose di SUTENT ad un minimo di 37,5 mg/die sulla base di un attento monitoraggio della tollerabilità.Medicinali che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di sunitinibNei volontari sani, la somministrazione concomitante di una singola dose di sunitinib e rifampicina, induttore del CYP3A4, ha comportato una riduzione dei valori combinati [sunitinib + metabolita primario] di Cmax e AUC0-∞, rispettivamente del 23% e del 46%.La somministrazione di sunitinib con induttori potenti del CYP3A4 (p.es. desametasone, fenitoina, carbamazepina, rifampicina, fenobarbital o preparati a base di piante medicinali contenenti l’Erba di S. Giovanni/Hypericum perforatum può ridurre le concentrazioni di sunitinib. L’associazione con induttori del CYP3A4 deve quindi essere evitata oppure deve essere preso in considerazione un medicinale alternativo con nessun potenziale o con un potenziale minimo di indurre il CYP3A4. Se ciò non è possibile, il dosaggio di SUTENT può essere aumentato con incrementi di 12,5 mg (fino a 87,5 mg/die) sulla base di un attento monitoraggio della tollerabilità.AnticoagulantiIn pazienti trattati con sunitinib sono stati raramente osservati casi di emorragie. I pazienti in trattamento concomitante con anticoagulanti (per es. warfarin, acenocumarolo) possono essere periodicamente monitorati mediante una conta ematica completa (piastrine), i fattori di coagulazione (PT/INR) ed un esame obiettivo.
Adverse Reactions
Non vi sono esperienze di casi di sovradosaggio con SUTENT. Non c’è un antidoto specifico per il sovradosaggio con sunitinib ed il trattamento del sovradosaggio deve includere misure generali di supporto. Se indicato, l’eliminazione del principio attivo non assorbito può essere effettuata attraverso l’emesi o la lavanda gastrica.
Manufacturer
Pfizer Limited
Updated
06 November 2009