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BENLYSTA*EV 1FL 120MG
2019-11-01 22:08:49 来源: 作者: 【 】 浏览:540次 评论:0

BENLYSTA*EV 1FL 120MG
IMMUNOSOPPRESSORI
BENLYSTA
EV 1FL 120MG
GLAXOSMITHKLINE SpA
Descrizione prodotto
BENLYSTA*EV 1FL 120MG
Principio attivo
BELIMUMAB
Forma farmaceutica
PREPARAZIONE INIETTABILE
ATC livello 3
IMMUNOSOPPRESSORI
Tipo prodotto
FARMACO SOLO USO OSPEDALIERO
Indicazioni terapeutiche
Benlysta è indicato come terapia aggiuntiva nei pazienti adulti con lupus eritematoso sistemico (LES) attivo, autoanticorpi–positivo, con un alto grado di attività della malattia (ad esempio anti–dsDNA positivi e basso complemento) nonostante la terapia standard (vedere paragrafo 5.1).
Composizione
Ogni flaconcino contiene 120 mg di belimumab. Dopo ricostituzione, la soluzione contiene 80 mg di belimumab per ml.
Belimumab è un anticorpo monoclonale IgG1λ, umano, prodotto in una linea cellulare di mammifero (NS0) mediante tecnologia DNA ricombinante.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Acido citrico monoidrato (E330)
Sodio citrato (E331)
Saccarosio
Polisorbato 80
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
Il trattamento con Benlysta deve essere iniziato e supervisionato da un medico qualificato esperto nella diagnosi e nel trattamento del LES. Le infusioni di Benlysta devono essere somministrate da un operatore sanitario qualificato addestrato alla somministrazione della terapia infusionale. La somministrazione di Benlysta può causare reazioni di ipersensibilità e reazioni infusionali gravi o pericolose per la vita. E’ stata riportata la comparsa di sintomi di ipersensibilità acuta nei pazienti varie ore dopo la somministrazione per infusione. E’ stata anche osservata la ricomparsa di reazioni clinicamente significative dopo l’inizio del trattamento appropriato dei sintomi (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Pertanto, Benlysta deve essere somministrato in un ambiente dove siano immediatamente disponibili risorse per il trattamento di tali reazioni. I pazienti devono rimanere sotto controllo clinico per un periodo prolungato di tempo (per varie ore), a seguito almeno delle 2 prime infusioni, tenendo conto della possibilità di una reazione ad inizio ritardato.
I pazienti trattati con Benlysta devono essere informati del potenziale rischio di ipersensibilità grave o pericolosa per la vita e del potenziale ritardo nell’inizio delle reazioni o della ricomparsa dei sintomi. Il foglio illustrativo deve essere fornito al paziente ogni volta che viene somministrato Benlysta (vedere paragrafo 4.4).
Non sono disponibili dati, o questi sono insufficienti, sugli effetti di Benlysta nei pazienti con nefrite lupica attiva grave o con lupus attivo grave a carico del sistema nervoso centrale. Pertanto, Benlysta non può essere raccomandato per trattare queste condizioni (vedere paragrafo 4.4).
Posologia
Prima dell’infusione di Benlysta, può essere somministrato un pre–trattamento che include un antistaminico, con o senza un antipiretico (vedere paragrafo 4.4).
La dose raccomandata è di 10 mg/kg di Benlysta ai Giorni 0, 14 e 28, ed in seguito ad intervalli di 4 settimane. Le condizioni del paziente devono essere valutate in modo continuo. Si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con Benlysta in caso di assenza di miglioramento nel controllo della malattia dopo 6 mesi di trattamento.
Popolazioni speciali
Anziani (> 65 anni)
L’efficacia e la sicurezza di Benlysta negli anziani non sono state stabilite. I dati relativi ai pazienti di > 65 anni sono limitati a < 1,6% della popolazione studiata. Pertanto, l’uso di Benlysta nei pazienti anziani non è raccomandato a meno che i benefici attesi superino i rischi. Nel caso sia considerata necessaria la somministrazione di Benlysta a pazienti anziani, non è richiesto un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Insufficienza renale
Belimumab è stato studiato in un numero limitato di pazienti con insufficienza renale affetti da LES.
Sulla base delle informazioni disponibili, non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con insufficienza renale lieve, moderata o grave. Tuttavia, a causa della mancanza di dati, si raccomanda cautela nei pazienti con insufficienza renale grave (vedere paragrafo 5.2).
Insufficienza epatica
Non sono stati condotti studi specifici con Benlysta in pazienti con insufficienza epatica. E’ improbabile che i pazienti con insufficienza epatica richiedano un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di Benlysta nei bambini(di età inferiore a 18 anni) non sono state stabilite. Non sono disponibili dati.
Modo di somministrazione
Benlysta è somministrato per infusione endovenosa, e deve essere ricostituito e diluito prima della somministrazione. Per le istruzioni su ricostituzione, diluizione e conservazione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Benlysta deve essere somministrato per infusione endovenosa della durata di 1 ora.
Benlysta non deve essere somministrato come bolo endovenoso.
La velocità di infusione può essere rallentata o interrotta se il paziente sviluppa una reazione infusionale. L’infusione deve essere interrotta immediatamente se il paziente manifesta una reazione avversa potenzialmente pericolosa per la vita (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Avvertenze e precauzioni
Benlysta non è stato studiato nei seguenti gruppi di pazienti, nei quali non è raccomandato:
• lupus attivo grave a carico del sistema nervoso centrale
• nefrite lupica attiva grave (vedere paragrafo 5.1)
• HIV
• anamnesi positiva, o malattia in corso, per epatite B o C
• ipogammaglobulinemia (IgG <400 mg/dl) o deficit di IgA (IgA <10 mg/dl)
• anamnesi positiva per trapianto di organo maggiore o trapianto di linea cellulare/cellula ematopoietica/midollo o trapianto renale.
Uso concomitante di terapia che ha come target le cellule B o ciclofosfamide
Benlysta non è stato studiato in associazione con un’altra terapia che abbia come target le cellule B o con ciclofosfamide per via endovenosa. Si deve esercitare cautela se Benlysta è somministrato in associazione con un’altra terapia che abbia come target le cellule B o con ciclofosfamide.
Reazioni da infusione e ipersensibilità
La somministrazione di Benlysta può causare reazioni di ipersensibilità e reazioni da infusione che possono essere gravi e fatali. Nel caso di una reazione grave, la somministrazione di Benlysta deve essere interrotta e deve essere somministrata una terapia medica appropriata (vedere paragrafo 4.2). Il rischio di reazioni di ipersensibilità è stato maggiore con le prime due infusioni; tuttavia si deve considerare tale rischio per ogni somministrazione per infusione. I pazienti con anamnesi positiva per allergie multiple a farmaci o ipersensibilità significativa possono essere soggetti ad un aumento del rischio.
Prima dell’infusione di Benlysta, può essere somministrato un pre–trattamento che include un antistaminico, con o senza un antipiretico. Non vi è sufficiente evidenza per determinare se la pre–medicazione riduce la frequenza o la gravità delle reazioni da infusione.
Negli studi clinici reazioni gravi da infusione e di ipersensibilità hanno interessato lo 0,9% circa dei pazienti, ed hanno incluso reazioni anafilattiche, bradicardia, ipotensione, angioedema e dispnea. Le reazioni da infusione si sono presentate più frequentemente durante le prime due infusioni e tendevano a ridursi con le infusioni successive (vedere paragrafo 4.8). E’ stata riportata la comparsa di sintomi di ipersensibilità acuta nei pazienti varie ore dopo la somministrazione per infusione. E’ stata anche osservata la ricomparsa di reazioni clinicamente significative dopo l’inizio del trattamento appropriato dei sintomi (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Pertanto, Benlysta deve essere somministrato in un ambiente dove siano immediatamente disponibili risorse per il trattamento di tali reazioni. I pazienti devono rimanere sotto controllo clinico per un periodo prolungato di tempo (per varie ore), a seguito almeno delle 2 prime infusioni, tenendo conto della possibilità di una reazione ad inizio ritardato. I pazienti devono essere informati che le reazioni di ipersensibilità sono possibili il giorno dell’infusione, o il giorno successivo, e devono essere informati dei potenziali segni e sintomi e della possibilità della loro ricomparsa. I pazienti devono essere istruiti di rivolgersi immediatamente al medico se presentano uno qualsiasi di questi sintomi. Il foglio illustrativo deve essere fornito al paziente ogni volta che viene somministrato Benlysta (vedere paragrafo 4.2).
Infezioni
Il meccanismo d’azione di Benlysta potrebbe aumentare il potenziale rischio di sviluppare infezioni, incluse le infezioni opportunistiche. I medici devono esercitare cautela quando prendono in considerazione l’uso di Benlysta nei pazienti con infezioni croniche o con anamnesi positiva per infezioni ricorrenti. I pazienti che ricevono qualsiasi terapia per una infezione cronica non devono iniziare la terapia con Benlysta. I pazienti che sviluppano una infezione mentre sono in trattamento con Benlysta devono essere attentamente monitorati. Non è noto il rischio relativo all’uso di Benlysta nei pazienti con tubercolosi attiva o latente.
Immunizzazione
I vaccini vivi non devono essere somministrati nei 30 giorni precedenti o in concomitanza con Benlysta, in quanto non è stata stabilita la sicurezza clinica. Non sono disponibili dati relativi alla trasmissione secondaria di infezioni da persone che ricevevano vaccini vivi a pazienti che ricevevano Benlysta. A causa del suo meccanismo d’azione, belimumab può interferire con la risposta all’immunizzazione. Non è nota l’efficacia della vaccinazione concomitante nei pazienti che ricevono Benlysta. Dati limitati suggeriscono che Benlysta non influisce in modo significativo sulla capacità di mantenere una risposta immunitaria protettiva alle immunizzazioni ricevute prima della somministrazione di Benlysta. In un sotto–studio, in un piccolo gruppo di pazienti che aveva ricevuto in precedenza vaccinazioni per il tetano, per il pneumococco o per l’influenza è stato rilevato il mantenimento dei titoli protettivi dopo il trattamento con Benlysta. Non vi sono dati sufficienti per trarre conclusioni relative alla capacità dei soggetti che ricevono Benlysta di aumentare le risposte protettive ai vaccini.
Patologie maligne e linfoproliferative
I medicinali immunomodulatori, incluso il belimumab, possono aumentare il rischio di patologie maligne. Si deve esercitare cautela quando si prende in considerazione la terapia con belimumab per i pazienti con anamnesi positiva per patologie maligne o quando si prende in considerazione la prosecuzione del trattamento nei pazienti che sviluppano patologie maligne. Non sono stati studiati pazienti affetti da neoplasie maligne negli ultimi 5 anni, ad eccezione dei pazienti con carcinoma della cute basale o a cellule squamose o con carcinoma della cervice uterina, che sono stati escissi in modo completo o trattati in modo adeguato.
Interazioni
Non sono stati condotti studi di interazione.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
La sicurezza di Benlysta nei pazienti affetti da LES è stata valutata in 3 studi controllati con placebo.
I dati riportati di seguito riflettono l’esposizione a Benlysta 10 mg/kg in 674 pazienti affetti da LES, inclusi 472 esposti per almeno 52 settimane. In alcuni pazienti i dati di sicurezza presentati includono quelli rilevati oltre la Settimana 52. I pazienti hanno ricevuto Benlysta 10 mg/kg per via endovenosa, per la durata di 1 ora, ai Giorni 0, 14, 28, e poi ogni 28 giorni per 52 settimane.
La maggioranza dei pazienti aveva ricevuto in concomitanza anche uno o più dei seguenti trattamenti per il LES: corticosteroidi, medicinali immunomodulatori, anti–malarici, medicinali anti–infiammatori non steroidei.
Effetti indesiderati sono stati riportati nel 93 % dei pazienti trattati con Benlysta e nel 92 % dei pazienti trattati con placebo. Gli effetti indesiderati più frequentemente riportati (≥10 % dei pazienti affetti da LES trattati con Benlysta più standard of care e ad una frequenza ≥1% maggiore rispetto a placebo) sono stati nausea, diarrea e piressia. La percentuale dei pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa degli effetti indesiderati è stata del 7% sia per i pazienti trattati con Benlysta sia per quelli trattati con placebo.
Tabella con l’elenco degli effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito in base alla classificazione sistemica organica secondo MedDRA ed in base alla frequenza. Le categorie di frequenza usate sono:
Molto comune > 1/10
Comune da ≥1/100 a <1/10
Non comune da ≥1/1.000 a <1/100
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

 

Classificazione sistemica organica Frequenza Effetto(i) indesiderato(i)
Infezioni ed infestazioni Molto comune Infezioni batteriche, ad esempio bronchite, cistite
Comune Gastroenterite virale, faringite, nasofaringite
Patologie del sistema emolinfopoietico Comune Leucopenia
Disturbi del sistema immunitario Comune Reazioni di ipersensitività*
Non comune Reazioni anafilattiche, angioedema
Disturbi psichiatrici Comune Depressione, insonnia
Patologie del sistema nervoso Comune Emicrania
Patologie gastrointestinali Molto comune Diarrea, nausea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Orticaria, eruzione cutanea
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Dolore alle estremità
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Reazioni correlate all’infusione*, piressia 
*Le ’Reazioni da ipersensibilità’ comprendono un gruppo di reazioni, inclusa l’anafilassi, e si possono manifestare con una gamma di sintomi che includono ipotensione, angioedema, orticaria o altre eruzioni cutanee, prurito, e dispnea. Le ’Reazioni correlate all’infusione’ comprendono un gruppo di reazioni e si possono manifestare con una gamma di sintomi che includono bradicardia, mialgia, cefalea, eruzione cutanea, orticaria, piressia, ipotensione, ipertensione, capogiri, e artralgia. A causa della sovrapposizione dei segni e dei sintomi non è possibile distinguere in tutti i casi tra reazioni da ipersensibilità e reazioni da infusione.
Descrizione di effetti indesiderati selezionati
Reazioni da infusione e ipersensibilità: l’incidenza delle reazioni da infusione e delle reazioni da ipersensibilità che si sono verificate durante il giorno stesso dell’infusione è stata del 17% nel gruppo che ha ricevuto Benlysta e del 15% nel gruppo che ha ricevuto placebo, con l’1% e lo 0,3 %, rispettivamente, che ha richiesto l’interruzione permanente del trattamento. Queste reazioni sono state generalmente osservate il giorno dell’infusione, ma reazioni acute di ipersensibilità possono anche presentarsi il giorno successivo alla somministrazione. I pazienti con anamnesi positiva per allergie multiple a farmaci o significative reazioni di ipersensibilità possono essere soggetti ad un aumento del rischio.
Infezioni: l’incidenza complessiva delle infezioni è stata del 70% nel gruppo che ha ricevuto Benlysta e del 67% nel gruppo che ha ricevuto placebo. Le infezioni che si sono verificate in almeno il 3% dei pazienti trattati con Benlysta e almeno l’1% più di frequente rispetto ai pazienti che ricevevano placebo, sono state nasofaringiti, bronchiti, faringiti, cistiti, e gastroenteriti virali. Infezioni gravi si sono verificate nel 5% dei pazienti che ricevevano Benlysta o placebo. Infezioni che hanno portato all’interruzione del trattamento si sono verificate nello 0,6% dei pazienti che ricevevano Benlysta e nell’1% dei pazienti che ricevevano placebo. Sono state segnalate infezioni opportunistiche in tre pazienti trattati con Benlysta. In un caso, il nesso di causalità è improbabile. Non sono state segnalate infezioni opportunistiche nel gruppo placebo.
Leucopenia: l’incidenza della leucopenia segnalata come effetto indesiderato è stata del 4% nel gruppo che ha ricevuto Benlysta e del 2% nel gruppo che ha ricevuto placebo.
Disturbi psichiatrici: l’insonnia si è verificata nel 7% del gruppo che ha ricevuto Benlysta e nel 5% del gruppo che ha ricevuto placebo. Depressione è stata segnalata nel 5% e nel 4% dei gruppi che hanno ricevuto Benlysta e placebo, rispettivamente.
Patologie gastrointestinali: i pazienti obesi (IMC >30 kg/m²) trattati con Benlysta hanno segnalato percentuali più elevate di nausea, vomito e diarrea rispetto al placebo, ed in confronto ai pazienti con peso normale (IMC da ≥18,5 a ≤30 kg/m²). Nessuno di questi eventi gastrointestinali nei pazienti obesi è stato grave.
Gravidanza e allattamento
Donne potenzialmente fertili/Contraccezione nei maschi e nelle femmine
Le donne potenzialmente fertili devono usare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento con Benlysta e per almeno 4 mesi dopo l’ultimo trattamento.
Gravidanza
Vi è un numero limitato di dati sull’uso di Benlysta nelle donne in gravidanza. Non sono stati condotti studi formali. Oltre all’atteso effetto farmacologico, ovvero alla riduzione delle cellule B, studi nell’animale condotti sulle scimmie non indicano effetti dannosi diretti o indiretti relativi alla tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Benlysta non deve essere usato in gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario.
Allattamento
Non è noto se Benlysta sia escreto nel latte umano o se sia assorbito per via sistemica dopo l’ingestione. Tuttavia, belimumab è stato rilevato nel latte di scimmie femmine alle quali erano stati somministrati 150 mg/kg ogni 2 settimane.
Poichè gli anticorpi materni (IgG) sono escreti nel latte materno, si raccomanda che venga presa la decisione di interrompere l’allattamento al seno o di interrompere la terapia con Benlysta, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento materno per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Non vi sono dati sugli effetti di Benlysta sulla fertilità umana. Gli effetti sulla fertilità maschile e femminile non sono stati formalmente valutati negli studi sull’animale (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Flaconcini non aperti
Conservare in frigorifero (2° C – 8° C). 
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