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LODOTRA*FL 30CPR 2MG RM
2019-05-24 20:27:42 来源: 作者: 【 】 浏览:534次 评论:0
LODOTRA*FL 30CPR 2MG RM
CORTICOSTEROIDI SISTEMICI, NON ASSOCIATI
LODOTRA
FL 30CPR 2MG RM
MUNDIPHARMA PHARMACEUTIC.Srl
Descrizione prodotto
LODOTRA*FL 30CPR 2MG RM
Principio attivo
PREDNISONE
Forma farmaceutica
COMPRESSE
ATC livello 3
CORTICOSTEROIDI SISTEMICI, NON ASSOCIATI
Tipo prodotto
FARMACO ETICO
Indicazioni terapeutiche
Lodotra è indicato per il trattamento negli adulti dell’artrite reumatoide attiva di grado moderato o grave, in particolare se accompagnata da rigidità mattutina.
Composizione
Lodotra 1 mg:
Ogni compressa a rilascio modificato contiene 1 mg di prednisone.
Lodotra 2 mg:
Ogni compressa a rilascio modificato contiene 2 mg di prednisone.
Lodotra 5 mg:
Ogni compressa a rilascio modificato contiene 5 mg di prednisone.
Eccipiente con effetti noti: lattosio
Lodotra 1 mg:
Ogni compressa a rilascio modificato contiene 40,7 mg di lattosio.
Lodotra 2 mg:
Ogni compressa a rilascio modificato contiene 39,7 mg di lattosio.
Lodotra 5 mg:
Ogni compressa a rilascio modificato contiene 36,9 mg di lattosio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Nucleo della compressa:
Silice colloidale anidra Croscarmellosa sodica Lattosio monoidrato
Magnesio stearato
Povidone K 29/32
Ossido di ferro rosso E172
Rivestimento della compressa: Silice colloidale anidra Calcio idrogeno fosfato diidrato
Glicerolo dibeenato Magnesio stearato
Povidone K 29/32
Ossido di ferro giallo E172
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
Posologia
Posologia
La dose corretta dipende dalla gravità del disturbo e dalla risposta individuale del paziente. In linea generale, per l’inizio della terapia si raccomandano 10 mg di prednisone. In alcuni casi potrebbe essere necessaria una dose iniziale più elevata (ad es. 15 o 20 mg di prednisone). A seconda dei sintomi clinici e della risposta del paziente, la dose iniziale può essere gradualmente ridotta ad una dose minore di mantenimento.
Quando si effettua il passaggio dal regime terapeutico standard (somministrazione di glucocorticoidi al mattino) a Lodotra somministrato al momento di coricarsi (alle 22 circa), deve essere mantenuta la stessa posologia (in mg equivalenti di prednisone). Una volta effettuato il passaggio, la dose può essere aggiustata in base alla situazione clinica.
Per posologie non attuabili con questo dosaggio sono disponibili altri dosaggi di questo medicinale. Per la terapia a lungo termine dell’artrite reumatoide la dose individuale fino a 10 mg di prednisone al giorno deve essere modulata in base alla gravità del decorso della malattia.
A seconda dell’esito del trattamento, è possibile ridurre la dose a intervalli di 1 mg ogni 2–4 settimane, al fine di raggiungere la dose di mantenimento appropriata.
Per sospendere la terapia con Lodotra la dose deve essere ridotta a intervalli di 1 mg ogni 2–4 settimane, tenendo sotto osservazione i parametri dell’asse ipofisi–surrene, se necessario.
Popolazione pediatrica
L’uso nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato a causa dell’insufficienza di dati sulla tollerabilità e sull’efficacia.
Modo di somministrazione
Lodotra deve essere assunto al momento di coricarsi (alle 22 circa), durante o dopo il pasto serale e le compresse devono essere ingerite intere con una sufficiente quantità di liquidi. Se sono trascorse più di 2–3 ore dal pasto serale, si raccomanda di assumere Lodotra insieme a un pasto leggero o a uno spuntino (ad es. una fetta di pane con prosciutto o formaggio). Lodotra non deve essere somministrato a digiuno, perché tale condizione potrebbe ridurne la biodisponibilità.
Lodotra è studiato per rilasciare il principio attivo con un ritardo di circa 4–6 ore dall’assunzione. Il rilascio del principio attivo e gli effetti farmacologici inizieranno quindi durante la notte.
Le compresse di Lodotra a rilascio modificato sono composte da un nucleo contenente il prednisone e da un rivestimento inerte. Il rilascio ritardato del prednisone dipende dall’integrità del rivestimento. Per questo motivo, le compresse a rilascio modificato non devono essere spezzate, divise o masticate. Nei pazienti con ipotiroidismo o cirrosi epatica potrebbero essere sufficienti dosaggi relativamente bassi, oppure potrebbe essere necessaria una riduzione della dose.
Avvertenze e precauzioni
La terapia farmacologica a base di prednisone deve essere prescritta solo in caso di assoluta necessità e deve essere accompagnata da un’opportuna terapia antinfettiva in presenza delle seguenti condizioni:
• Infezioni virali acute (herpes zoster, herpes simplex, varicella, cheratite erpetica)
• Epatite attiva cronica H BsAg–positiva
• Circa 8 settimane prima e 2 settimane dopo l’immunizzazione con vaccini vivi
• Micosi sistemiche e parassitosi (ad es. nematodi)
• Poliomielite
• Linfadenite conseguente a inoculazione di BCG
• Infezioni batteriche acute e croniche
• Anamnesi positiva per tubercolosi (attenzione: riattivazione!). A causa delle loro proprietà imm unosoppressive, i glucocorticoidi possono indurre o aggravare le infezioni. Tali pazienti devono essere tenuti sotto attenta osservazione, ad es. eseguendo un test alla tubercolina. I pazienti a rischio particolare devono essere sottoposti a trattamento tubercolostatico.
Inoltre, la terapia farmacologica a base di prednisone deve essere prescritta solo in caso di assoluta necessità e deve essere accompagnata, se necessario, da un’opportuna terapia in presenza delle condizioni seguenti:
Ulcere gastrointestinali
Osteoporosi e osteomalacia gravi
Ipertensione difficile da controllare
Diabete mellito grave
Disturbi psichiatrici (anche se nei precedenti anamnestici del paziente) Glaucoma ad angolo chiuso e ad angolo aperto
Ulcere corneali e lesioni corneali.
A causa del rischio di perforazione intestinale, il prednisone può essere usato solo in caso di assoluta necessità e con un monitoraggio adeguato in presenza di:
• – Colite ulcerativa grave con perforazione imminente
• Diverticolite
Entero–anastomosi (immediatamente post–operatorie).
Non si può raggiungere la concentrazione ottimale di prednisone se Lodotra viene assunto a digiuno. Pertanto, il farmaco deve essere sempre assunto durante o dopo il pasto serale in maniera da garantire una sufficiente efficacia. Inoltre, anche se il farmaco è assunto correttamente, basse concentrazioni plasmatiche possono verificarsi nel 6–7% delle somministrazioni di Lodotra, come risultato da tutti gli studi farmacocinetici, e nell’11% delle somministrazioni in un singolo studio farmacocinetico. Ciò deve essere preso in considerazione se Lodotra non risulta sufficientemente efficace. In queste situazioni, deve essere considerata l’opportunità di una formulazione a rilascio immediato convenzionale.
Lodotra non deve essere sostituito da compresse di prednisone a rilascio immediato all’interno dello stesso regime di somministrazione, a causa del meccanismo di rilascio ritardato di Lodotra.
In caso di sostituzione, termine o interruzione di un trattamento prolungato, devono essere considerati i rischi seguenti: recrudescenza di artrite reumatoide, insufficienza surrenalica acuta (specialmente in situazioni di stress, ad esempio durante processi infettivi, dopo incidenti, o durante una attività fisica intensa), sindrome da sospensione di cortisone.
Lodotra non deve essere somministrato per indicazioni acute al posto di compresse di prednisone a rilascio immediato in ragione delle sue proprietà farmacologiche.
Durante l’assunzione di Lodotra, deve essere considerato un possibile aumento del fabbisogno di insulina o di antidiabetici orali. I pazienti con diabete mellito devono pertanto, essere trattati sotto attento controllo.
Durante il trattamento con Lodotra si richiedono controlli regolari della pressione arteriosa nei pazienti con ipertensione difficile da controllare.
I pazienti con insufficienza cardiaca grave devono essere tenuti sotto attenta osservazione, a causa del rischio di aggravamento della malattia.
Disturbi del sonno possono avvenire con maggiore frequenza dopo assunzione di Lodotra rispetto a formulazioni convenzionali a rilascio immediato che vengono prese al mattino. Se insorge insonnia e non migliora può essere consigliabile passare a compresse a rilascio immediato convenzionali di prednisone.
Il trattamento con Lodotra può inoltre mascherare i segni e i sintomi di un’infezione esistente o in fase di sviluppo, rendendo quindi più difficile la diagnosi.
Anche a basso dosaggio, l’uso prolungato di Lodotra comporta un aumento del rischio di infezioni. Tali possibili infezioni possono essere provocate anche da microrganismi che raramente causano infezione in circostanze normali (cosiddette infezioni opportunistiche).
Alcune malattie virali (varicella, morbillo) possono avere un decorso più grave nei pazienti trattati con gl ucocorticoidi. I soggetti immunosoppressi senza precedente infezione da varicella o morbillo sono a rischio particolare. Nel caso in cui, durante il trattamento con Lodotra, tali soggetti abbiano contatti con persone infette da varicella o morbillo, deve essere istituito un trattamento preventivo, se necessario.
Le vaccinazioni con vaccini inattivati sono in linea generale possibili. Tuttavia, si deve considerare che la risposta immunitaria e, di conseguenza, il buon esito della vaccinazione possono essere compromessi dalla somministrazione di dosi elevate di glucocorticoidi.
In caso di terapia prolungata con Lodotra sono indicati controlli medici regolari di follow–up (inclusi esami oftalmologici a cadenza trimestrale); se vengono somministrate dosi relativamente elevate, devono essere assicurati un apporto sufficiente di integratori di potassio e una restrizione dell’apporto di sodio e devono essere monitorati i livelli sierici di potassio.
Se durante il trattamento con Lodotra alcuni eventi (incidenti, procedure chirurgiche, ecc.) causano livelli elevati di stress fisico, può rendersi necessario un aumento temporaneo della dose.
A seconda della durata del trattamento e del dosaggio impiegato, si deve prevedere un impatto negativo sul metabolismo del calcio. Si raccomanda pertanto una profilassi dell’osteoporosi, particolarmente importante se sono presenti altri fattori di rischio (quali predisposizione familiare, età avanzata, stato postmenopausale, apporto insufficiente di proteine e di calcio, fumo eccessivo, consumo eccessivo di alcol e ridotta attività fisica). La profilassi si basa su un sufficiente apporto di calcio e vitamina D, nonché sull’attività fisica. In caso di osteoporosi preesistente, deve essere considerata una terapia supplementare.
Il medicinale contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio–galattosio non devono assumere questo farmaco.
Con l’uso di dosi elevate di prednisone per un periodo prolungato (30 mg/die per un minimo di 4 settimane), sono stati osservati disturbi reversibili della spermatogenesi, perdurati per diversi mesi dopo la sospensione del medicinale.
Interazioni
Glicosidi cardiaci: l’effetto dei glicosidi può essere potenziato dal deficit di potassio. Saluretici/lassativi: aumenta l’escrezione di potassio.
Agenti antidiabetici: si riduce l’effetto ipoglicemizzante.
Derivati cumarinici: può essere ridotta o potenziata l’efficacia degli anticoagulanti cumarinici.
Agenti antiflogistici/antireumatici non steroidei, salicilati e indometacina: aumenta il rischio di emorragie gastrointestinali.
Miorilassanti non depolarizzanti: il rilassamento muscolare può essere prolungato.
Atropina e altri anticolinergici: l’uso concomitante di Lodotra può comportare un ulteriore aumento della pressione intraoculare.
Praziquantel: i glucocorticoidi possono ridurre le concentrazioni ematiche di praziquantel.
Clorochina, idrossiclorochina, meflochina: esiste un maggiore rischio di comparsa di miopatie e cardiomiopatie.
Somatropina: l’efficacia della somatropina può essere ridotta.
Estrogeni (ad es. contraccettivi orali): possono aumentare l’efficacia dei glucocorticoidi. Liquirizia: è possibile l’inibizione del metabolismo dei glucocorticoidi.
Rifampicina, fenitoina, barbiturici, bupropione e primidone: si riduce l’efficacia dei glucocorticoidi.
Ciclosporina: aumentano i livelli ematici di ciclosporina. Esiste un maggiore rischio di crisi convulsive.
Amfotericina B: può aumentare il rischio di ipokaliemia.
Ciclofosfamide: possono essere potenziati gli effetti della ciclofosfamide. ACE–inibitori: aumento del rischio di alterazioni del quadro emocromocitometrico.
Antiacidi a base di alluminio e magnesio: riducono l’assorbimento dei glucocorticoidi. Tuttavia, stante il rilascio ritardato di Lodotra, tale interazione è poco probabile.
Impatto sulle metodologie diagnostiche: le reazioni cutanee causate dai test allergenici possono essere soppresse.
L’aumento del TSH dopo la somministrazione di protirelina può essere ridotto.
Effetti indesiderati
La frequenza e la gravità degli effetti indesiderati elencati di seguito dipendono dal dosaggio e dalla durata del trattamento. Nell’intervallo posologico raccomandato per Lodotra (terapia con corticoidi a basso dosaggio, con dosi giornaliere da 1 a 10 mg), gli effetti indesiderati elencati si verificano con minore frequenza e con minore gravità rispetto a dosi superiori a 10 mg.
Possono verificarsi gli effetti indesiderati seguenti, a seconda della durata del trattamento e del dosaggio:
molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Comune: moderata leucocitosi, linfopenia, eosinopenia, policitemia
Disturbi del sistema immunitario:
Comune: riduzione delle difese immunitarie, mascheramento delle infezioni, esacerbazione di infezioni latenti
Raro: reazioni allergiche
Patologie endocrine:
Comune: soppressione surrenale e induzione di sindrome di Cushing (sintomi tipici: facies lunare, obesità della parte superiore del corpo e pletora)
Raro: alterazione della secrezione degli ormoni sessuali (amenorrea, impotenza), disturbo della funzione tiroidea
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Comune: ritenzione di sodio con edema, aumento dell’escrezione di potassio (attenzione: aritmie), aumento dell’appetito e aumento ponderale, ridotta tolleranza al glucosio, diabete mellito, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia
Non nota: lipomatosi reversibile epidurale, epicardiaca o mediastinica
Disturbi psichiatrici:
Comune: insonnia
Raro: depressione, irritabilità, euforia, aumento dell’impulsività, psicosi
Patologie del sistema nervoso:
Raro: pseudotumor cerebri, manifestazione di epilessia latente e aumento della predisposizione a sviluppare crisi in caso di epilessia manifesta
Patologie dell’occhio:
Comune: cataratta, in particolare con opacità sottocapsulare posteriore, glaucoma
Raro: aggravamento dei sintomi associati a ulcera corneale, promozione di infiammazioni oculari di natura virale, micotica e batterica
Patologie vascolari:
Non comune: ipertensione, aumento del rischio di arteriosclerosi e trombosi, vasculite (anche come sindrome da sospensione dopo terapia prolungata)
Patologie gastrointestinali:
Non comune (senza FANS concomitanti): ulcerazioni gastrointestinali, emorragie gastrointestinali
Raro: pancreatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Comune: strie rubre, atrofia, teleangectasia, aumento della fragilità capillare, petecchie, ecchimosi
Non comune: ipertricosi, acne steroidea, ritardo della cicatrizzazione delle ferite, dermatite rosaceiforme (periorale), alterazioni della pigmentazione cutanea
Raro: reazioni di ipersensibilità, ad es. esantema da farmaci
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Comune: atrofia e debolezza muscolare, osteoporosi (correlata alla dose, può verificarsi anche con l’uso a breve termine)
Raro: osteonecrosi asettica (testa omerale e femorale)
Gravidanza e allattamento
Gravidanza
In gravidanza, Lodotra deve essere usato solo se i benefici superano i potenziali rischi. Deve essere impiegata la dose minima efficace di Lodotra, necessaria a mantenere un adeguato controllo della malattia.
Gli studi condotti sugli animali indicano che la somministrazione di dosi farmacologiche di glucocorticoidi durante la gravidanza può aumentare il rischio fetale di ritardo della crescita intrauterina, di malattie cardiovascolari e/o metaboliche in età adulta e può avere un effetto sulla densità dei recettori dei glucocorticoidi e sul turnover dei neurotrasmettitori o sullo sviluppo neurocomportamentale.
Il prednisone ha causato la formazione di palatoschisi negli esperimenti sugli animali (vedere paragrafo 5.3). È attualmente oggetto di dibattito il possibile aumento del rischio di formazione
di schisi orofacciale nel feto umano, conseguente alla somministrazione di glucocorticoidi durante il primo trimestre di gravidanza.
Se i glucocorticoidi vengono somministrati verso la fine della gravidanza, esiste il rischio di atrofia della corteccia surrenale fetale, che può richiedere terapia sostitutiva nel neonato, da ridurre progressivamente.
Allattamento
I glucocorticoidi passano in piccole quantità nel latte materno (fino allo 0,23% della singola dose). Per dosi fino a 10 mg/die, la quantità assunta attraverso il latte materno è inferiore alla soglia di rilevamento. Finora non sono stati segnalati danni ai lattanti. Tuttavia, i glucocorticoidi devono essere prescritti solo quando i benefici per la madre e per il figlio superano i rischi.
Poiché il rapporto latte/concentrazione plasmatica aumenta con dosi superiori a 10 mg/die (ad es. il 25% della concentrazione sierica si ritrova nel latte materno con 80 mg di prednisone/die), si raccomanda di sospendere l’allattamento in tali casi.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. 
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