ome la comparsa di anemia. Nei casi di grave anemia, specialmente nelleterapie prolungate, puo` rendersi necessario un supporto trasfusionale. Puo` causare nausea e
vomito, specialmente nei pazienti pretrattati con cisplatino. Un trattamento profilattico con an-tiemetici e la modalita` di somministrazione in infusione endovenosa continua o per cinque giorni si sono dimostrati efficaci nella riduzione della loro incidenza e gravita`. Segni di tossicita`neurologica periferica, generalmente lievi e rari, si verificano piu` frequentemente nei pazienti sopra i 65 anni o con precedente trattamento con cisplatino. Una stabilizzazione o un miglioramento di una pre-esistente neuropatia da cisplatino si verifica in circa la meta` dei pazienti che hanno ricevuto Paraplatin come trattamento secondario. Puo` determinare alterazione della fun-zionalita` renale e pertanto, pur non essendo stata sufficientemente documentata la possibilita`
di tossicita` additiva si sconsiglia di effettuare trattamenti concomitanti con aminoglucosidi o altri composti nefrotossici. Come per gli altri composti a base di platino, anche per il Paraplatin,sono state riportate reazioni allergiche. Queste possono insorgere entro alcuni minuti dalla
somministrazione del farmaco e, in tal caso, devono essere trattate con terapia idonea. Il pro-dotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunodepressivi, ha dimostrato attivita` cancerogena negli animali in particolari condizioni sperimentali. Lasomministrazione, a dosaggi superiori a quelli consigliati, in pazienti con insufficienza renale, puo` raramente causare disturbi della vista, inclusa perdita della vista stessa. Dopo alcune settimane dalla sospensione della somministrazione di Paraplatin si e` avuto il recupero totale della vista. Sempre a dosaggi piu` elevati del normale e in associazione con altri farmaci ototossici sie` osservata perdita dell`udito, soprattutto in pazienti pediatrici. Dosaggi molto alti (fino a 5 volte
quello consigliato, o piu`) hanno causato gravi scompensi delle funzionalita` epatica e renale.
USO IN GRAVIDANZA:
Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunodepressivi, ha dimostrato attivita` cancerogena negli animali in particolari condizioni speri-mentali. Non e` stata accertata la sicurezza del farmaco in gravidanza; il carboplatino ha
mostrato potere embriotossico e mutageno in ratti esposti al farmaco durante l`organogenesi. Non sono stati condotti studi controllati in donne in gravidanza. Dato che Paraplatin puo` cau-sare danno fetale la paziente deve essere avvisata di questa possibilita`. Alle donne in eta` fertile
deve essere sconsigliato di intraprendere una gravidanza. Non e` stato accertato se viene escre-to con il latte materno. Dato che molti farmaci sono escreti con il latte materno e considerando il potenziale di gravi effetti collaterali per i bambini in allattamento derivanti dal Paraplatin, si dovra` valutare l`opportunita` di interrompere l`allattamento o la terapia, considerando l`importanzadi quest`ultima per la madre.
INTERAZIONI:
L`impiego di Paraplatin e` generalmente attuato secondo schemi comprendenti piu`farmaci. In tali casi occorre valutare il potenziale sinergismo tossico specie a livello midollare e renale. Non e` consigliato somministrare Paraplatin con altri composti nefrotossici.
POSOLOGIA:
DOSAGGIO deve essere usato unicamente per via endovenosa. In paz |