Drug Description
INTEGRILIN contiene 0,75 mg/ml di eptifibatide.
Presentation
Soluzione per infusione.Soluzione limpida, incolore.
Indications
INTEGRILIN deve essere utilizzato con acido acetilsalicilico ed eparina non frazionata.INTEGRILIN è indicato per la prevenzione di infarti del miocardio in fase iniziale in pazienti affetti da angina instabile o infarto del miocardio non Q che hanno avuto l’ultimo episodio di dolore toracico nelle ultime 24 ore, e con modifiche dell'ECG e/o valori degli enzimi cardiaci superiori alla norma.I pazienti che possono più probabilmente ottenere un beneficio dal trattamento con INTEGRILIN sono quelli ad alto rischio di sviluppare infarto del miocardio entro i primi 3-4 giorni dalla comparsa dei sintomi di angina acuta, includendo per esempio quelli che potrebbero essere sottoposti ad una PTCA precoce (Angioplastica Coronarica Percutanea Transluminale).
Adult Dosage
Il prodotto è solo per uso ospedaliero da parte di medici specialisti con esperienza nel trattamento delle sindromi coronariche acute.INTEGRILIN soluzione per infusione deve essere utilizzata in associazione con INTEGRILIN soluzione iniettabile.Pazienti adulti (≥ 18 anni di età) affetti da angina instabile o da infarto miocardico non Q (IMA non Q): il dosaggio raccomandato è un bolo endovenoso di 180 microgrammi/kg somministrato il prima possibile dopo la diagnosi, seguito da un’infusione continua di 2,0 microgrammi/kg/min fino a 72 ore, fino all'inizio di un intervento di by-pass aorto-coronarico (CABG) o fino alla dimissione dall’ospedale (qualsiasi evenienza si presenti per prima). Se l'intervento di rivascolarizzazione coronarica per via percutanea (PCI) viene eseguito durante la terapia con eptifibatide, proseguire l'infusione per 20-24 ore dopo la PCI per una durata massima di trattamento di 96 ore.Chirurgia di emergenza o semi-elettivaQualora il paziente richiedesse un trattamento di emergenza o una chirurgia cardiaca urgente durante la terapia con eptifibatide, interrompere immediatamente l'infusione. Se il paziente deve essere sottoposto a intervento chirurgico semi-elettivo, interrompere l’infusione di eptifibatide al momento opportuno per permettere il ritorno della attività piastrinica alla normalitàRidotta funzionalità epaticaL’esperienza in pazienti con ridotta funzionalità epatica è molto limitata. Somministrare con cautela nei pazienti con ridotta funzionalità epatica nei quali possano essere presenti alterazioni della coagulazione.Ridotta funzionalità renaleIn pazienti con insufficienza renale moderata (clearence della creatinina ≥ 30 - < 50 ml/min), si deve somministrare un bolo intravenoso di 180 microgrammi/Kg seguito da una dose di 1,0 microgrammo/Kg/min in infusione continua per la durata della terapia. L’esperienza in pazienti con insufficienza renale più grave è limitata.Uso pediatricoL’uso di INTEGRILIN non è raccomandato nei bambini ed adolescenti di età inferiore ai 18 anni, a causa della mancanza di dati sulla sicurezza ed efficacia.
Contra Indications
INTEGRILIN non deve essere usato per trattare i pazienti con:- ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;- evidenza di sanguinamento gastrointestinale, macroematuria o altri sanguinamenti anomali in fase attiva entro i 30 giorni precedenti il trattamento;- storia di ictus nei 30 giorni precedenti o anamnesi di ictus emorragico;- anamnesi positiva per patologie intracraniche (neoplasie, malformazioni arterovenose, aneurismi);- interventi chirurgici maggiori o gravi traumi nelle 6 settimane precedenti;- storia di diatesi emorragica;- trombocitopenia (< 100.000 cellule /mm3);- tempo di protrombina > 1,2 volte i valori di normalità o INR (International Normalized Ratio) ≥ 2,0;- ipertensione grave (pressione arteriosa sistolica > 200 mm Hg o pressione arteriosa diastolica > 110 mm Hg nonostante il trattamento antiipertensivo);- insufficienza renale grave (clearence creatinina < 30 ml/min) o dipendenza dalla dialisi renale;- ridotta funzionalità epatica clinicamente rilevante;- somministrazione per via parenterale concomitante o programmata di un altro inibitore delle GP IIb/IIIa.
Special Precautions
SanguinamentoINTEGRILIN è un agente antitrombotico che agisce inibendo l’aggregazione piastrinica; di conseguenza il paziente deve essere controllato attentamente per un’eventuale insorgenza di sanguinamento durante il trattamento. Donne, anziani, pazienti con basso peso corporeo o con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina > 30 - < 50 ml/min) possono presentare un aumentato rischio di sanguinamento. Questi pazienti devono essere attentamente controllati per quanto attiene al rischio di sanguinamento.Il sanguinamento è più comune in sede di accesso arterioso in pazienti sottoposti a procedura di rivascolarizzazione arteriosa per via percutanea. Si devono osservare con attenzione tutti i potenziali siti di sanguinamento quali, ad esempio, sedi di inserimento di catetere arteriosovenoso o sedi di iniezione, siti di incisione, apparati gastrointestinale e genitourinario. Altri siti potenziali di sanguinamento quali il sistema nervoso centrale e periferico e spazio retroperitoneale, devono essere attentamente controllati.Poiché INTEGRILIN inibisce l'aggregazione piastrinica, deve essere posta attenzione qualora venisse utilizzato con altri farmaci che influenzano l'emostasi inclusi ticlopidina e clopidogrel, trombolitici, anticoagulanti orali, soluzioni di destrano (vedere paragrafo 6.2), adenosina, sulfinpirazone, prostaciclina, antiinfiammatori non steroidei o dipiridamolo.Non ci sono esperienze con INTEGRILIN ed eparine a basso peso molecolare.Esiste una limitata esperienza di terapia con INTEGRILIN in pazienti per i quali è generalmente indicato un trattamento con trombolitici (ad esempio infarto miocardico acuto transmurale con nuove onde Q di significato patologico o sopraslivellamento del tratto ST o blocco di branca sinistra all'ECG). Di conseguenza, l'impiego di INTEGRILIN non è raccomandato in queste circostanze.Sospendere immediatamente l'infusione di INTEGRILIN se le circostanze evidenziano la necessità di una terapia con trombolitici o se il paziente deve essere sottoposto ad un intervento urgente di by-pass coronarico o richieda l'uso del contropulsatore aortico.Se si verifica un sanguinamento di grave entità, non adeguatamente controllabile con la pressione, sospendere immediatamente l’infusione di INTEGRILIN e di qualsiasi eparina non frazionata concomitante.Procedure arterioseDurante il trattamento con eptifibatide, si evidenzia un aumento significativo nella frequenza di sanguinamento specialmente nell'area dell'arteria femorale dove è stato inserito l’introduttore. È necessario prestare attenzione affinché si perfori solo la parete anteriore dell'arteria femorale. Gli introduttori possono essere rimossi solo quando il tempo di coagulazione è ritornato alla normalità, ad esempio quando il tempo di coagulazione attivato [ACT] è inferiore a 180 secondi (normalmente 2-6 ore dopo la sospensione dell'eparina). Dopo la rimozione dell’introduttore, deve essere assicurata un'appropriata emostasi sotto stretto controllo.TrombocitopeniaINTEGRILIN inibisce l’aggregazione piastrinica, ma non sembra influenzare la vitalità delle piastrine. Come evidenziato nel corso degli studi clinici, l’incidenza della trombocitopenia è risultata bassa e sovrapponibile nei pazienti trattati con eptifibatide o placebo. Con la somministrazione di eptifibatide è stata osservata trombocitopenia, inclusa trombocitopenia acuta grave. La conta delle piastrine deve essere monitorata prima del trattamento, entro 6 ore dalla somministrazione, almeno una volta al giorno successivamente durante il trattamento e immediatamente se si manifestano segni clinici di una inattesa tendenza al sanguinamento. Qualora il paziente evidenziasse una diminuzione confermata della conta piastrinica < 100.000/mm3, la somministrazione di INTEGRILIN ed eparina non frazionata deve essere interrotta e il paziente controllato e trattato in maniera appropriata. La decisione di utilizzare trasfusioni di piastrine deve essere basata su un parere clinico specifico per paziente. Non ci sono dati relativi all'uso di INTEGRILIN in pazienti con trombocitopenia causata da altri inibitori GP IIb/IIIa somministrati per via parenterale, pertanto questi pazienti richiedono un attento monitoraggio come sopra menzionato.Somministrazione di eparinaLa somministrazione di eparina è raccomandata nei pazienti a meno che essi presentino delle controindicazioni (anamnesi di trombocitopenia associata all’uso di eparina).Angina instabile/IMA non Q: per un paziente di peso ≥ 70 kg, si raccomanda un bolo pari a 5.000 unità, seguito da un’infusione costante di 1.000 unità/ora. Se il paziente ha un peso < 70 kg, è raccomandato un bolo di 60 unità/kg seguito da un’infusione di 12 unità/kg-ora. Il tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) deve essere monitorato al fine di mantenere un valore compreso tra 50 -70 secondi; sopra i 70 secondi potrebbe esserci un aumento del rischio di sanguinamento.Se il paziente è sottoposto a PCI in corso di angina instabile o IMA non Q, controllare il tempo di coagulazione attivato (ACT) per mantenerne il valore compreso tra 300e 350 secondi. Interrompere la somministrazione di eparina quando l’ACT supera i 300 secondi e non riprenderla fino a quando l’ACT non scende sotto i 300 secondi.Controllo dei valori di laboratorioPrima di iniziare l'infusione di INTEGRILIN, i seguenti test di laboratorio sono raccomandati al fine di identificare preesistenti anormalità dell'emostasi: tempo di protrombina (PT) e aPTT, creatinina sierica, conta piastrinica, livelli di emoglobina ed ematocrito. L'emoglobina, l'ematocrito e la conta piastrinica, devono essere controllati sia entro 6 ore dall'inizio della terapia, che almeno una volta al giorno durante la terapia (o più spesso se c'è evidenza di una marcata diminuzione). Se la conta piastrinica scende sotto 100.000/mm3, sono richieste ulteriori misurazioni del numero delle piastrine per escludere una pseudotrombocitopenia. Sospendere la somministrazione di eparina non frazionata. Nei pazienti sottoposti a PCI, misurare anche l'ACT.I pazienti devono essere controllati per il potenziale rischio di sanguinamento ed eventualmente deve essere instaurato un appropriato trattamento.ImmunogenicitàE’ stata riscontrata una risposta immunogenica e la presenza di anticorpi anti-eptifibatide in casi isolati di pazienti mai trattati in precedenza o in rari casi in pazienti a cui era stato ri-somministrato eptifibatide. L’esperienza nella ri-somministrazione è limitata. Se il trattamento con INTEGRILIN dovesse essere ripetuto, non è da prevedersi una diminuita risposta terapeutica.
Interactions
INTEGRILIN sembra non aumentare il rischio di sanguinamenti di maggiore e minore entità associati ad uso concomitante di warfarin e dipiridamolo. I pazienti trattati con INTEGRILIN con un tempo di protrombina (PT) > 14,5 secondi e in terapia concomitante con warfarin, sembrano non evidenziare un aumentato rischio di sanguinamento.Sono disponibili dati limitati sull’uso di INTEGRILIN e farmaci trombolitici. Dai risultati degli studi effettuati non c’è evidenza consistente che eptifibatide aumenti il rischio di sanguinamenti di maggiore o minore entità associati ad attivatore tissutale del plasminogeno sia in pazienti sottoposti a PCI che con infarto acuto del miocardio; tuttavia, in uno studio sull’infarto acuto del miocardio. Eptifibatide sembra aumentare il tempo di sanguinamento quando somministrato contemporaneamente a streptokinasi. In uno studio sull’infarto acuto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST, la combinazione di una dose ridotta di tenecteplase e eptifibatide, confrontata con placebo ed eptifibatide, ha aumentato significativamente il rischio di sanguinamenti sia maggiori che minori quando somministrati contemporaneamenteIn uno studio condotto in 181 pazienti con infarto acuto del miocardio, eptifibatide (in un regime di trattamento costituito da un bolo di 180 microgrammi/kg, seguito da un'infusione endovenosa fino ad un massimo di 2,0 microgrammi/kg/min fino a 72 ore) è stato somministrato concomitantemente a streptokinasi (1,5 milioni di unità per 60 minuti). Alla velocità di infusione più elevata (1,3 microgrammi/kg/min e 2,0 microgrammi/kg/min), eptifibatide è stato associato ad una aumentata incidenza di sanguinamento e di necessità di trasfusioni rispetto alla streptokinasi allorché somministrata da sola.
Adverse Reactions
L’esperienza sul sovradosaggio con eptifibatide nell'uomo è estremamente limitata. Non c’è alcuna indicazione di eventi indesiderati gravi associati con la somministrazione accidentale di dosi massicce in bolo, di infusione rapida riportata come sovradosaggio o dosi cumulative elevate. Nello studio PURSUIT, 9 pazienti hanno ricevuto un bolo e/o un’infusione il cui dosaggio era doppio di quanto specificato nel protocollo, oppure erano identificati dallo sperimentatore come pazienti trattati con dosi superiori. In questi pazienti non si è osservato nessun sanguinamento grave sebbene un paziente, sottoposto a by-pass coronarico, abbia riportato un sanguinamento moderato. Inoltre non si sono verificate emorragie intracraniche.Potenzialmente, un sovradosaggio di eptifibatide può produrre sanguinamento. A causa della sua breve emivita e della sua rapida clearance, l’attività di eptifibatide può essere interrotta prontamente con la sospensione dell’infusione. Pertanto, benché eptifibatide possa essere rimosso con la dialisi, la necessità di una dialisi è improbabile.
Manufacturer
Glaxo Group Ltd
Updated
02 November 2009