BRIDION*10FL EV 2ML 100MG/ML
Principio attivo
SUGAMMADEX
Forma farmaceutica
PREPARAZIONE INIETTABILE
ATC livello 3
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Tipo prodotto
FARMACO SOLO USO OSPEDALIERO
Indicazioni terapeutiche
Antagonismo del blocco neuromuscolare indotto da rocuronio o vecuronio.
Per la popolazione pediatrica: sugammadex è raccomandato solo per l’antagonismo di routine del blocco indotto da rocuronio in bambini e adolescenti.
Composizione
1 ml contiene sugammadex sodico equivalente a 100 mg di sugammadex
2 ml contiene sugammadex sodico equivalente a 200 mg di sugammadex
5 ml contiene sugammadex sodico equivalente a 500 mg di sugammadex
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipiente(i) con effetti noti:
Ogni ml contiene 9,7 mg di sodio (vedere paragrafo 4.4).
Eccipienti
Acido cloridrico 3,7% e o idrossido di sodio (per correggere il pH).
Acqua per preparazioni iniettabili.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
Posologia
Sugammadex deve essere somministrato solo da un anestesista o sotto la sua supervisione. Si raccomanda l’uso di un’adeguata tecnica di monitoraggio neuromuscolare per controllare il recupero dal blocco neuromuscolare. Come nella normale pratica post–anestesia, dopo il blocco neuromuscolare si raccomanda di monitorare il paziente nell’immediato periodo post–operatorio per escludere eventi indesiderati, tra cui la ricomparsa del blocco neuromuscolare (vedere paragrafo 4.4). Quando, entro 7,5 ore dalla somminstrazione di sugammadex, vengono somministrati per via parenterale medicinali che possono provocare interazioni da spiazzamento, il paziente deve essere monitorato per i segni di un’eventuale ricomparsa del blocco neuromuscolare (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).
La dose di sugammadex raccomandata dipende dal livello di blocco neuromuscolare da antagonizzare.
La dose raccomandata non dipende dal regime anestetico.
Sugammadex può essere utilizzato per antagonizzare diversi livelli di blocco neuromuscolare indotto da rocuronio o vecuronio.
Adulti
Antagonismo di routine:
Se il recupero dal blocco indotto da rocuronio o vecuronio ha raggiunto un valore di almeno 1–2 PTC (Conta Post Tetanica), la dose di sugammadex raccomandata è di 4 mg/kg di peso corporeo. Il tempo mediano al ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 è di circa 3 minuti (vedere paragrafo 5.1).
È raccomandata una dose di 2 mg/kg di peso corporeo di sugammadex in presenza di un recupero spontaneo giunto sino alla ricomparsa di T2 dopo blocco indotto da rocuronio o vecuronio. Il tempo mediano al ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 è di circa 2 minuti (vedere paragrafo 5.1).
L’impiego delle dosi raccomandate per l’antagonismo di routine determina un tempo mediano di recupero del rapporto T4/T1 leggermente più rapido del valore di 0,9 per rocuronio quando confrontato con il blocco neuromuscolare indotto da vecuronio (vedere paragrafo 5.1).
Antagonismo immediato del blocco indotto da rocuronio:
Quando è clinicamente necessario conseguire un antagonismo immediato dopo somministrazione di rocuronio, è raccomandata una dose di 16 mg/kg di peso corporeo di sugammadex. Quando si somministrano 16 mg/kg di peso corporeo di sugammadex 3 minuti dopo una dose in bolo da 1,2 mg/kg di peso corporeo di bromuro di rocuronio è lecito attendersi un tempo mediano al ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 di circa 1,5 minuti (vedere paragrafo 5.1).
Non esistono dati per raccomandare l’uso di sugammadex per l’antagonismo immediato dopo blocco indotto da vecuronio.
Risomministrazione di sugammadex:
Nell’evenienza eccezionale di un nuovo blocco neuromuscolare in sede post–operatoria (vedere paragrafo 4.4), dopo una dose iniziale di 2 mg/kg o 4 mg/kg di sugammadex, si raccomanda la somministrazione di un’ulteriore dose di sugammadex da 4 mg/kg.
Dopo una seconda dose di sugammadex, il paziente deve essere monitorato attentamente per accertare il ripristino valido della funzione neuromuscolare.
Risomministrazione di rocuronio o vecuronio dopo sugammadex:
Per i tempi di attesa per la risomministrazione di rocuronio o vecuronio dopo antagonismo con sugammadex vedere paragrafo 4.4.
Ulteriori informazioni su particolari popolazioni di pazienti
Compromissione renale:
In presenza di una compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ≥ 30 e < 80 ml/min), le raccomandazioni posologiche sono le stesse che si applicano negli adulti senza compromissione renale.
L’uso di sugammadex in pazienti con grave compromissione renale (inclusi i pazienti che necessitano di dialisi (ClCr < 30 ml/min)) non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Studi in pazienti con grave compromissione renale non hanno fornito sufficienti informazioni sul profilo di sicurezza per supportare l’uso di sugammadex in questi pazienti (vedere anche paragrafo 5.1).
Pazienti anziani:
Dopo la somministrazione di sugammadex e alla ricomparsa di T2 successiva al blocco indotto da rocuronio, il tempo mediano al ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 negli adulti (18–64 anni) è stato di 2,2 minuti, nei soggetti in età avanzata (65–74 anni) di 2,6 minuti e nei soggetti molto anziani (≥ 75 anni) di 3,6 minuti. Sebbene nell’anziano i tempi di recupero tendano a essere più lenti, si devono seguire le stesse raccomandazioni posologiche degli adulti (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti obesi:
Nei pazienti obesi la dose di sugammadex deve essere basata sul peso corporeo effettivo. Si devono seguire le stesse raccomandazioni posologiche degli adulti.
Compromissione epatica:
In presenza di una compromissioneepatica da lieve a moderata: poiché sugammadex è escreto principalmente per via renale, non sono richiesti adeguamenti della posologia.
Non sono stati condotti studi in pazienti con compromissione epatica e pertanto i pazienti che presentano una grave compromissione epatica devono essere trattati con grande cautela (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
I dati sulla popolazione pediatrica sono limitati (un solo studio per l’antagonismo del blocco indotto dal rocuronio alla ricomparsa di T2).
Bambini e adolescenti:
Per l’antagonismo di routine del blocco indotto da rocuronio alla ricomparsa di T2 in bambini e adolescenti (2–17 anni) si raccomanda la somministrazione di 2 mg/kg di sugammadex. Altre situazioni di antagonismo di routine non sono state analizzate e non sono dunque raccomandate fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati.
L’antagonismo immediato del blocco in bambini e adolescenti non è stata studiata e non è dunque raccomandata fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati.
Bridion 100 mg/ml può essere diluito a 10 mg/ml per aumentare l’accuratezza della dose nella popolazione pediatrica (vedere paragrafo 6.6).
Neonati a termine e lattanti:
L’esperienza sull’uso di sugammadex nei bambini piccoli (da 30 giorni a 2 anni di età) è limitata e nei neonati a termine (con meno di 30 giorni di vita) l’uso del farmaco non è stato studiato. L’uso di sugammadex nei neonati a termine e nei bambini piccoli non è dunque raccomandato fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati.
Modo di somministrazione
Sugammadex deve essere somministrato per via endovenosa mediante singola iniezione in bolo. L’iniezione in bolo deve essere somministrata rapidamente, nell’arco di 10 secondi, direttamente in una vena o in una linea endovenosa esistente (vedere paragrafo 6.6). Negli studi clinici sugammadex è stato somministrato soltanto mediante singola iniezione in bolo.
Avvertenze e precauzioni
Monitoraggio della funzione respiratoria durante il recupero:
Dopo l’antagonismo del blocco neuromuscolare i pazienti devono essere sottoposti a supporto respiratorio fino al ripristino di un’adeguata respirazione spontanea. Anche se l’antagonismo del blocco neuromuscolare è completo, altri medicinali utilizzati nel periodo peri– e post–operatorio potrebbero ridurre la funzione respiratoria e potrebbe pertanto continuare a essere necessario il supporto respiratorio.
Nell’evenienza in cui il blocco neuromuscolare si ripresentasse dopo l’estubazione si deve fornire una ventilazione adeguata.
Ricomparsa del blocco neuromuscolare:
Negli studi clinici sono stati riferiti casi di ricomparsa del blocco neuromuscolare verificatisi soprattutto con la somministrazione di dosi subottimali (negli studi per la determinazione della dose). Per evitare la ricomparsa del blocco neuromuscolare si devono utilizzare le dosi raccomandate per l’antagonismo di routine e immediato (vedere paragrafo 4.2).
Effetto sulla emostasi:
In uno studio in volontari dosi di 4 mg/kg e 16 mg/kg di sugammadex hanno dato luogo a prolungamenti della media massima del tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) rispettivamente del 17 e 22 % e del tempo di protrombina (PT) [INR] rispettivamente dell’11 e del 22%. Questi limitati prolungamenti medi di aPTT e PT (INR) sono stati di breve durata (≤ 30 minuti). Sulla base dei data–base clinici (n=1.738) non vi era alcun effetto clinicamente rilevante di sugammadex somministrato da solo o in combinazione con anticoagulanti sull’incidenza di complicazioni emorragiche peri– o post–operatorie.
In studi in vitro è stata notata un’interazione farmacodinamica (prolungamento di aPTT e PT) con gli antagonisti della vitamina K, eparina non frazionata, eparinoidi a basso peso molecolare, rivaroxaban e dabigatran. Nei pazienti sottoposti a profilassi anti–coagulazione post–operatoria di routine, questa interazione farmacodinamica non è clinicamente rilevante. Deve essere usata cautela nel considerare l’impiego di sugammadex in pazienti che ricevono una terapia anti–coagulante per una condizione pre–esistente o co–morbosa.
Un aumento del rischio di sanguinamento non può essere escluso in pazienti:
• con carenze ereditarie di fattori della coagulazione vitamina K dipendenti;
• con pre–esistenti coagulopatie;
• sui derivati cumarinici e con un INR superiore a 3,5;
• che utilizzano anticoagulanti e assumono una dose di 16 mg/kg di sugammadex.
Se c’è una necessità medica di somministrare sugammadex a questi pazienti, l’anestesista deve decidere se i benefici superano i possibili rischi di complicanza emorragiche, tenendo in considerazione la storia di episodi emorragici dei pazienti e del tipo di intervento chirurgico programmato. Se sugammadex è somministrato in questi pazienti è raccomandato il controllo dell’emostasi e dei parametri di coagulazione.
Tempi di attesa per la risomministrazione di agenti di blocco neuromuscolare dopo antagonismo con sugammadex:
Risomministrazione di rocuronio o vecuronio dopo antagonismo di routine (fino a 4 mg/kg di sugammadex):
Tempo di attesa minimo |
NMBA (agente di blocco neuromuscolare) e dose da somministrare |
5 minuti |
1,2 mg/kg di rocuronio |
4 ore |
0,6 mg/kg di rocuronio o |
0,1 mg/kg di vecuronio |
L’insorgenza del blocco neuromuscolare può essere prolungata fino a circa 4 minuti, e la durata del blocco neuromuscolare può essere ridotta fino a circa 15 minuti dopo la risomministrazione di 1,2 mg/kg (o 0,6 mg/kg) di rocuronio.
Sulla base di modelli di PK (farmacocinetica) in pazienti con compromissione renale lieve o moderata il tempo di attesa raccomandato per il riutilizzo di 0,6 mg/kg di rocuronio o di 0,1 mg/kg di vecuronio dopo antagonismo di routine con sugammadex deve essere 24 ore. Se è necessario un tempo di attesa più breve, la dose di rocuronio per un nuovo blocco neuromuscolare deve essere di 1,2 mg/kg.
Risomministrazione di rocuronio o vecuronio dopo antagonismo immediato (16 mg/kg di sugammadex): per i casi molto rari nei quali questo potrebbe essere necessario, è raccomandato un tempo di attesa di 24 ore.
Se è necessario istituire un blocco neuromuscolare prima che sia trascorso il tempo di attesa raccomandato, si deve utilizzare un agente di blocco neuromuscolare non steroideo.
L’insorgenza dell’effetto di un agente di blocco neuromuscolare depolarizzante potrebbe essere più lenta del previsto, poiché una frazione sostanziale di recettori nicotinici postgiunzionali può ancora essere occupata dall’agente di blocco neuromuscolare.
Compromissione renale:
L’uso di sugammadex non è raccomandato in pazienti con grave compromissione renale, compresi quei pazienti che richiedono dialisi (vedere paragrafo 5.1).
Interazioni dovute all’effetto protratto di rocuronio o vecuronio:
Quando si utilizzano, nel periodo post–operatorio, medicinali che potenziano il blocco neuromuscolare si deve prestare particolare attenzione alla possibile ricomparsa del blocco neuromuscolare. Consultare il foglio illustrativo di rocuronio o vecuronio per conoscere l’elenco dei medicinali specifici che potenziano il blocco neuromuscolare. Qualora si osservasse una ricomparsa del blocco neuromuscolare, il paziente potrebbe richiedere una ventilazione meccanica e la risomministrazione di sugammadex (vedere paragrafo 4.2).
Potenziali interazioni:
• Interazioni da sequestro:
La somministrazione di sugammadex può causare una riduzione dell’efficacia di alcuni medicinali dovuta alla riduzione delle concentrazioni plasmatiche (libere) (vedere paragrafo 4.5, contraccettivi ormonali).
In queste circostanze il medico deve prendere in considerazione l’opportunità di somministrare nuovamente il medicinale, di somministrare un medicinale equivalente dal punto di vista terapeutico (preferibilmente di una classe chimica diversa) e/o di intervenire in modo non farmacologico, a seconda di cosa sia più opportuno.
• Interazioni da spiazzamento:
La somministrazione di alcuni medicinali dopo sugammadex potrebbe, in linea teorica, spiazzare il rocuronio o il vecuronio dal sugammadex. Ciò potrebbe determinare una ricomparsa del blocco neuromuscolare. In questa evenienza il paziente deve essere ventilato. In caso di infusione la somministrazione del medicinale che ha provocato lo spiazzamento deve essere interrotta. In condizioni in cui possono prevedersi potenziali interazioni da spiazzamento, se si somministra per via parenterale un altro medicinale nelle 7,5 ore successive alla somministrazione di sugammadex, i pazienti devono essere monitorati attentamente per escludere segni di ricomparsa del blocco neuromuscolare (per un periodo massimo di 15 minuti circa). Interazioni da spiazzamento sono al momento previste soltanto per poche sostanze medicinali (toremifene e acido fusidico, vedere paragrafo 4.5).
Anestesia leggera:
Negli studi clinici, all’antagonismo intenzionale del blocco neuromuscolare nel corso di anestesia, si sono occasionalmente osservati segni di un’anestesia leggera (movimenti, tosse, smorfie e suzione del tubo endotracheale).
Se il blocco neuromuscolare è annullato, mentre permane l’anestesia, si devono somministrare ulteriori dosi di anestetico e/o oppiaceo, secondo indicazione clinica.
Compromissione epatica:
Non essendo sugammadex metabolizzato né escreto per via epatica, non sono stati condotti studi in pazienti con compromissione epatica. I pazienti con grave compromissione epatica devono essere trattati con grande cautela.
Utilizzo in unità di terapia intensiva:
Sugammadex non è stato studiato in pazienti che hanno ricevuto rocuronio o vecuronio in una unità di terapia intensiva.
Utilizzo per l’antagonismo del blocco indotto da miorilassanti diversi da rocuronio e vecuronio:
Sugammadex non deve essere utilizzato per antagonizzare il blocco indotto da agenti di blocco neuromuscolare non steroidei, quali succinilcolina o composti benzilisochinolinici.
Sugammadex non deve essere utilizzato per annullare il blocco neuromuscolare indotto da agenti di blocco neuromuscolare steroidei diversi da rocuronio e vecuronio, poiché, in queste circostanze non sono disponibili dati sull’efficacia e sulla sicurezza. Sono disponibili dati limitati sull’antagonismo del blocco indotto dal pancuronio, ma si consiglia di non utilizzare sugammadex in questa circostanza.
Recupero ritardato:
Le condizioni che determinano un prolungato tempo di circolo, quali malattie cardiovascolari, età avanzata (per il tempo al recupero nell’anziano vedere paragrafo 4.2) o stato edematoso, si possono associare a tempi di recupero più lunghi.
Reazioni di ipersensibilità al farmaco:
I medici devono essere preparati all’eventualità di reazioni di ipersensibilità al farmaco (incluse reazioni anafilattiche) e adottare le necessarie precauzioni (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti che devono seguire una dieta povera di sodio:
Ciascun ml di soluzione contiene 9,7 mg di sodio. I prodotti contenenti una quantità di sodio pari a 23 mg sono ritenuti essenzialmente "privi di sodio". Se si deve somministrare una quantità di soluzione superiore ai 2,4 ml, occorre considerare questo dato per i pazienti che devono seguire una dieta a basso contenuto di sodio.
Interazioni
Le informazioni riportate in questo paragrafo si basano sull’affinità di legame tra sugammadex e altri medicinali, su studi non clinici, studi clinici e su simulazioni effettuate utilizzando un modello che ha preso in considerazione l’effetto farmacodinamico degli agenti di blocco neuromuscolare e l’interazione farmacocinetica tra agenti di blocco neuromuscolare e sugammadex. Sulla base di questi dati, non sono attese interazioni farmacodinamiche clinicamente significative con altri medicinali, ad eccezione delle seguenti:
Per il toremifene e l’acido fusidico non è stato possibile escludere interazioni di spiazzamento (non sono attese interazioni da sequestro di rilievo clinico).
Per i contraccettivi ormonali non è stato possibile escludere un’interazione da sequestro di rilievo clinico (non sono attese interazioni da spiazzamento).
Interazioni che potrebbero compromettere l’efficacia di sugammadex (vedere anche paragrafo 4.4):
Toremifene:
Per quanto concerne il toremifene, che ha una costante di affinità relativamente alta e concentrazioni plasmatiche relativamente alte, può verificarsi un qualche spiazzamento di vecuronio o rocuronio dal sugammadex. Il ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 potrebbe dunque risultare ritardato nei pazienti che hanno ricevuto toremifene lo stesso giorno dell’intervento.
Somministrazione per via endovenosa di acido fusidico:
L’impiego di acido fusidico nella fase pre–operatoria può determinare un qualche ritardo nel ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1. Nella fase post–operatoria non è attesa la ricomparsa di blocco neuromuscolare, poichè la velocità di infusione di acido fusidico ha una durata di tempo di parecchie ore e i livelli nel sangue sono cumulativi oltre i 2–3 giorni. Per la risomministrazione di sugammadex vedere il paragrafo 4.2.
Interazioni che potrebbero compromettere l’efficacia di altri medicinali (vedere anche paragrafo 4.4):
Contraccettivi ormonali:
È stato stimato che l’interazione tra 4 mg/kg di sugammadex e un progestinico determina una riduzione dell’esposizione al progestinico (34% dell’AUC) analoga alla riduzione che si osserva assumendo la dose giornaliera di un contraccettivo orale con un ritardo di 12 ore, un’evenienza che può determinare una riduzione dell’efficacia. Per quanto riguarda gli estrogeni, si presume che l’effetto sia meno marcato. Pertanto la somministrazione di una dose in bolo di sugammadex è ritenuta equivalente a una dose giornaliera non assunta di contraccettivi orali steroidei (combinati o a base di solo progestinico). Se sugammadex viene somministrato nello stesso giorno in cui viene assunto un contraccettivo orale, si deve fare riferimento alle indicazioni riportate nel foglio illustrativo del contraccettivo orale in merito alle dosi non assunte. Nel caso di contraccettivi ormonali non orali, la paziente deve utilizzare un metodo contraccettivo non ormonale aggiuntivo per i 7 giorni successivi e fare riferimento alle indicazioni riportate nel foglio illustrativo del medicinale.
Interferenze con le analisi di laboratorio:
In generale sugammadex non interferisce con i risultati delle analisi di laboratorio; possibili eccezioni sono rappresentate dalla dose del progesterone nel siero. Interferenza con questo test è stata osservata a concentrazioni plasmatiche di sugammadex di 100 mg/ml (picco plasmatico a seguito di 8 mg/kg in bolo).
In uno studio in volontari dosi di 4 mg/kg e 16 mg/kg di sugammadex hanno dato luogo a prolungamenti della media massima di aPTT rispettivamente del 17 e 22 % e di PT (INR) rispettivamente dell’11 e del 22%. Questi limitati prolungamenti medi di aPTT e PT (INR) sono stati di breve durata (≤ 30 minuti).
In studi in vitro è stata notata un’interazione farmacodinamica (prolungamento di aPTT e PT) con gli antagonisti della vitamina K, eparina non frazionata, eparinoidi a basso peso molecolare, rivaroxaban e dabigatran (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
Non sono stati effettuati studi formali di interazione. Per la popolazione pediatrica si devono tenere in considerazione le interazioni sopra menzionate per gli adulti e le avvertenze riportate nel paragrafo 4.4.
Effetti indesiderati
La sicurezza di sugammadex è stata valutata sulla base di un database integrato di dati sulla sicurezza raccolti su circa 1.700 pazienti e 120 volontari. Le reazioni avverse più comuni (Comune [da ≥ 1/100 a < 1/10]) in pazienti chirurgici sono state le complicazioni dell’anestesia.
I seguenti effetti indesiderati associati con l’uso sugammadex sono stati riportati in pazienti chirurgici negli studi clinici:
Apparato |
Incidenza |
Effetto indesiderato |
Disturbi del sistema immunitario |
Non comune (≥ 1/1,000, < 1/100) |
Reazioni di ipersensibilità al farmaco (vedere paragrafo 4.4) |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura |
Comune (≥ 1/100, < 1/10) |
Complicazione da anestesia (vedere paragrafo 4.4) |
Non comune (≥ 1/1,000, < 1/100) |
Stato di coscienza non voluto durante l’anestesia |
Reazioni da ipersensibilità al farmaco:
Si sono verificate reazioni di ipersensibilità, inclusa anafilassi, in alcuni pazienti e volontari (per informazioni sui volontari, vedere sotto Informazioni sui volontari sani). Negli studi clinici di pazienti chirurgici queste reazioni sono state riportate come non comuni e nei rapporti successivi alla commercializzazione la frequenza non è nota.
Queste reazioni variavano dalle reazioni cutanee isolate alle reazioni sistemiche gravi (quali anafilassi, shock anafilattico) e si sono verificate in pazienti che non hanno avuto precedenti esposizioni a sugammadex.
I sintomi associati a queste reazioni possono includere: vampate, orticaria, rash eritematoso, (grave) ipotensione, tachicardia e gonfiore della lingua e della faringe. Le reazioni di ipersensibilità gravi possono essere fatali.
Complicanze dell’anestesia:
Tra le complicanze dell’anestesia che indicano un ripristino della funzione neuromuscolare vi sono il movimento di un arto o del corpo, oppure tosse durante la procedura anestetica o chirurgica, smorfie o suzione del tubo endotracheale. Vedere paragrafo 4.4."anestesia leggera".
Stato di coscienza:
In soggetti trattati con sugammadex sono stati riferiti alcuni casi di stato di coscienza. La correlazione con sugammadex non è però certa.
Ricomparsa del blocco neuromuscolare:
Nel database di studi accorpati di fase I–III che hanno previsto un gruppo placebo, l’incidenza della ricomparsa del blocco neuromuscolare, determinato mediante monitoraggio neuromuscolare, è stata del 2% con sugammadex e dello 0% nel gruppo placebo. Virtualmente, tutti i casi segnalati sono emersi da studi per la determinazione della dose, nei quali è stata somministrata una dose subottimale (inferiore a 2 mg/kg) (vedere paragrafo 4.4).
Informazioni sui volontari sani:
Reazioni di ipersensibilità, inclusa anafilassi, sono state osservate con sugammadex. In uno studio su volontari sani consapevoli (placebo, N=150; 4 mg/kg, N=148; e 16 mg/kg, N=150), le reazioni di ipersensibilità sono state riportate comunemente con sugammadex 16 mg/kg (n=7; 4,7%), non comunemente con sugammadex 4 mg/kg (n=1; 0,7%), e nessuna con placebo (n=0; 0%).
In questo studio, sono anche state osservate tendenze dose dipendenti per disgeusia, nausea e vampate.
Ulteriori informazioni su particolari popolazioni di pazienti
Pazienti con storia di complicanze polmonari:
In uno studio clinico condotto su pazienti con storia di complicanze polmonari, tra gli eventi avversi di possibile correlazione con il farmaco è stato riferito in due pazienti broncospasmo per il quale non è stato possibile escludere completamente una relazione causale. Come con tutti i pazienti con storia di complicanze polmonari, il medico deve essere consapevole del possibile verificarsi di broncospasmo.
Popolazione pediatrica
Un database limitato indica che il profilo di sicurezza di sugammadex (fino a 4 mg/kg di peso corporeo) in pazienti pediatrici è analogo a quello negli adulti.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza
Per sugammadex non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte.
Gli studi sull’animale non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).
E’ necessario essere prudenti nel somministrare il medicinale a donne in stato di gravidanza.
Allattamento
Non è noto se sugammadex venga escreto nel latte materno. Gli studi condotti sull’animale hanno mostrato escrezione di sugammadex nel latte materno. L’assorbimento orale delle ciclodestrine in generale è basso e non si prevedono effetti sul lattante dopo somministrazione di una singola dose ad una donna che allatta al seno.
Sugammadex può essere utilizzato durante l’allattamento.
Fertilità
Gli effetti di sugammadex sulla fertilità nell’uomo non sono stati sperimentati. Studi sugli animali per valutare la fertilità non hanno rilevato effetti dannosi.
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 30° C. Non congelare. Tenere il flaconcino nell’astuccio per proteggerlo dalla luce.
Per le indicazioni sulla conservazione del medicinale ricostituito, vedere paragrafo 6.3.
Questo farmaco � disponibile in altre 2 forme farmaceutiche:
- BRIDION*10FL EV 2ML 100MG/ML
- BRIDION*10FL EV 5ML 100MG/ML