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STELARA*SC 1SIR 0,5ML 45MG
2019-05-09 16:16:02 来源: 作者: 【 】 浏览:481次 评论:0
STELARA*SC 1SIR 0,5ML 45MG
IMMUNOSOPPRESSORI
STELARA
SCHEDA DEL FARMACO
Indicazioni teraputiche
Composizione
Eccipienti
Controindicazioni
Posologia
Avertenze e precauzioni
Interazioni
Effetti indesiderati
Gravidanza e allattamento
Conservazione
Malattie collegate
Altre forme farmaceutiche disponibili
SC 1SIR 0,5ML 45MG
JANSSEN CILAG SpA
Descrizione prodotto
STELARA*SC 1SIR 0,5ML 45MG
Principio attivo
USTEKINUMAB
Forma farmaceutica
PREPARAZIONE INIETTABILE
ATC livello 3
IMMUNOSOPPRESSORI
Tipo prodotto
FARMACO OSPED. ESITABILE
Indicazioni terapeutiche
STELARA è indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo, in pazienti adulti che non hanno risposto, o che presentano controindicazioni o che sono intolleranti ad altre terapie sistemiche, incluse ciclosporina, metotrexato e PUVA. (vedere paragrafo 5.1).
Composizione
Ogni siringa preriempita monouso contiene 90 mg di ustekinumab in 1 ml.
Ustekinumab è un anticorpo monoclonale IgG1κ interamente umano, che lega interleuchina (IL)–12/23, prodotto in una linea cellulare di mieloma murino, usando la tecnologia di DNA ricombinante.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Saccarosio
L–istidina
L–istidina monoidrocloridrato monoidrato
Polisorbato 80
Acqua per preparazioni iniettabili
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Infezione attiva, clinicamente rilevante (per esempio tubercolosi attiva; vedere paragrafo 4.4).
Posologia
STELARA deve essere usato sotto la guida e la supervisione di un medico specialista con esperienza nella diagnosi e nel trattamento della psoriasi.
Posologia
La posologia raccomandata di STELARA è una dose iniziale di 45 mg somministrata per via sottocutanea, seguita da una dose di 45 mg dopo 4 settimane e, successivamente, ogni 12 settimane.
Occorre prendere in considerazione l’interruzione del trattamento nei pazienti che non hanno mostrato alcuna risposta ad un trattamento di 28 settimane.
Pazienti con peso corporeo > 100 kg
In pazienti con un peso superiore a 100 kg la dose iniziale da somministrare per via sottocutanea è di 90 mg, seguita da una dose di 90 mg dopo 4 settimane e, successivamente, ogni 12 settimane. È stato dimostrato che la dose di 45 mg è efficace anche in questi pazienti. Tuttavia, la dose di 90 mg ha evidenziato una maggiore efficacia (vedere paragrafo 5.1, Tabella 2).
Pazienti anziani (≥ 65 anni)
Non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza renale ed epatica
STELARA non è stato studiato in questa popolazione di pazienti. Non è possibile fornire alcuna raccomandazione sulla dose da somministrare.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di STELARA nei bambini al di sotto dei 18 anni di età non sono ancora state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
STELARA è formulato per iniezione sottocutanea. Se possibile, evitare l’iniezione in aree interessate dalla psoriasi.
Dopo aver ricevuto adeguate istruzioni sulla tecnica di iniezione sottocutanea, i pazienti possono somministrarsi STELARA da soli se il medico lo ritiene opportuno. Comunque il medico deve assicurare un appropriato controllo periodico dei pazienti. Ai pazienti deve essere spiegato di iniettare auto–somministrarsi l’intera quantità di STELARA, secondo le indicazioni fornite nel foglio illustrativo. Le istruzioni complete per la somministrazione sono riportate nel foglio illustrativo.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione e sulle precauzioni particolari per la manipolazione, vedere paragrafo 6.6.
Avvertenze e precauzioni
Infezioni
Ustekinumab può aumentare il rischio di contrarre infezioni e di riattivare quelle latenti.
In alcuni studi clinici, sono state osservate gravi infezioni batteriche, fungine e virali nei pazienti in terapia con STELARA (vedere paragrafo 4.8).
Occorre usare cautela, quando si prende in considerazione l’impiego di STELARA in pazienti affetti da un’infezione cronica o con anamnesi positiva per infezione ricorrente (vedere paragrafo 4.3).
Prima di iniziare il trattamento con STELARA, tutti i pazienti devono essere valutati per escludere la presenza di infezione da tubercolosi. STELARA non deve essere somministrato a pazienti con tubercolosi attiva (vedere paragrafo 4.3). È necessario iniziare il trattamento dell’infezione latente da tubercolosi prima di somministrare STELARA. Occorre valutare l’opportunità di intraprendere una terapia anti–tubercolosi prima di iniziare STELARA, nei pazienti con un’anamnesi positiva per tubercolosi latente o attiva, nei quali non è possibile confermare un adeguato percorso terapeutico. I pazienti che sono in terapia con STELARA, devono essere attentamente monitorati per individuare segni e sintomi di tubercolosi attiva, durante e dopo il trattamento.
È necessario informare i pazienti di richiedere una consulenza medica, se osservano segni e sintomi che possono essere indice di un’infezione in corso. Se un paziente sviluppa un’infezione grave, è necessario monitorarlo attentamente e STELARA non deve essere somministrato fino a che l’infezione non si risolve.
Neoplasie
Gli immunosoppressori come ustekinumab possono aumentare il rischio di insorgenza di neoplasie. Alcuni pazienti, cui è stato somministrato STELARA in corso di studi clinici, hanno sviluppato neoplasie cutanee e non cutanee (vedere paragrafo 4.8).
Non sono stati condotti studi clinici che hanno incluso pazienti con un’anamnesi positiva per neoplasie o in cui il trattamento con STELARA è continuato nonostante l’insorgenza di neoplasie in corso di studio. Occorre quindi usare cautela quando si prende in considerazione il trattamento con STELARA in questi pazienti.
Tutti i pazienti, in particolare quelli con una età superiore ai 60 anni, pazienti con una storia clinica di prolungata terapia immunosoppressiva o con una storia di trattamento PUVA, devono essere monitorati per la comparsa di carcinoma cutaneo non–melanoma (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni di ipersensibilità
Nell’esperienza post–marketing sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi, in alcuni casi anche alcuni giorni dopo il trattamento. Si sono verificati anafilassi ed angioedema. Nel caso in cui si manifestino una reazione anafilattica o altre reazioni di ipersensibilità gravi, è necessario interrompere immediatamente la somministrazione di STELARA e istituire una terapia idonea (vedere paragrafo 4.8).
Sensibilità al lattice
Il cappuccio protettivo dell’ago della siringa preriempita è prodotto da gomma naturale essicata (un derivato del lattice) che potrebbe causare reazioni allergiche in persone sensibili al lattice.
Vaccinazioni
Si raccomanda di non somministrare vaccini virali o batterici vivi (come il bacillo di Calmette e Guérin, BCG) in concomitanza con il trattamento con STELARA. Non sono stati condotti studi clinici specifici in pazienti cui siano stati somministrati recentemente vaccini virali o batterici vivi. Non sono disponibili dati sulla trasmissione secondaria di infezioni da vaccini vivi in pazienti in trattamento con STELARA. Prima di somministrare un vaccino virale o batterico vivo, il trattamento con STELARA deve essere interrotto per almeno 15 settimane dopo l’ultima somministrazione e può essere ripreso non prima di 2 settimane dopo la vaccinazione. Il medico che prescrive la terapia, è tenuto a consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto del vaccino, per avvalersi di ulteriori dati e indicazioni in merito all’uso concomitante di agenti immunosoppressivi post–vaccinazione.
I pazienti in terapia con STELARA possono essere trattati contemporaneamente con vaccini inattivati o non vivi.
Il trattamento a lungo termine con STELARA non sopprime la risposta immunitaria umorale al polisaccaride pneumococcico o al vaccino contro il tetano (vedere paragrafo 5.1).
Terapia immunosoppressiva concomitante
La sicurezza e l’efficacia di STELARA in associazione ad altri immunosoppressori, compresi gli agenti biologici o la fototerapia, non sono state valutate. È necessario usare cautela quando si prende in considerazione l’uso concomitante di altri immunosoppressori e STELARA, o quando si proviene da un trattamento con altri immunosoppressori biologici (vedere paragrafo 4.5).
Immunoterapia
STELARA non è stato valutato in pazienti che sono stati sottoposti a immunoterapia per le allergie. Non è noto se STELARA possa avere effetti sull’immunoterapia per le allergie.
Popolazioni speciali
Pazienti anziani (≥ 65 anni)
Complessivamente non sono state osservate differenze nell’efficacia o sicurezza di STELARA in pazienti con età superiore o uguale a 65 anni rispetto ai pazienti più giovani. A causa della maggiore incidenza di infezioni nella popolazione anziana in generale, deve essere usata cautela nel trattamento di pazienti anziani.
Interazioni
I vaccini vivi non devono essere somministrati contemporaneamente a STELARA (vedere paragrafo 4.4).
Non sono stati effettuati studi di interazione nell’uomo. Nelle analisi di farmacocinetica nella popolazione di pazienti degli studi di Fase III, è stato esaminato l’effetto dei medicinali concomitanti più comunemente usati nei pazienti affetti da psoriasi (compresi paracetamolo, ibuprofene, acido acetilsalicilico, metformina, atorvastatina, levotiroxina) sul profilo farmacocinetico di ustekinumab. Non è stata riscontrata alcuna interazione con questi medicinali somministrati in concomitanza. La base di questa analisi è stata la presenza di almeno 100 pazienti (>5% della popolazione in studio), trattati in concomitanza con questi medicinali per almeno il 90% del periodo dello studio.
I risultati di uno studio in vitro non indicano la necessità di un aggiustamento della dose in pazienti che assumono in concomitanza substrati del CYP450 (vedere paragrafo 5.2).
Non sono stati valutati i profili di sicurezza e di efficacia di STELARA, somministrato in associazione ad altri immunosoppressori, compresi agenti biologici o fototerapia (vedere paragrafo 4.4).
Effetti indesiderati
I dati di sicurezza di ustekinumab di seguito riportati riflettono l’esposizione all’immunosoppressore in 3 studi clinici, che sono stati condotti in 2.266 pazienti, compresi 1.970 pazienti esposti per almeno 6 mesi, 1.285 esposti per almeno 1 anno e 373 esposti per almeno 18 mesi.
Sono state segnalate le seguenti reazioni avverse gravi:
• Infezioni gravi (vedere paragrafo 4.4)
• Neoplasie (vedere paragrafo 4.4)
Le reazioni avverse più comuni (>10%), riscontrate con ustekinumab nelle fasi controllate e non controllate degli studi clinici sulla psoriasi, sono state rinofaringite e infezione delle vie respiratorie superiori. La maggior parte è stata ritenuta lieve e non ha richiesto alcuna interruzione della terapia farmacologica oggetto di studio.
La Tabella 1 illustra una sintesi delle reazioni avverse riscontrate negli studi clinici sulla psoriasi, così come le reazioni avverse riportate durante l’esperienza post–marketing. Le reazioni avverse al farmaco sono state elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1.000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, indesiderabile reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1 Elenco delle reazioni avverse negli studi clinici sulla psoriasi e nell’esperienza post–marketing
Classificazione per sistemi e organi Frequenza: reazione avversa
Infezioni e infestazioni Molto comune: infezione delle vie respiratorie superiori, rinofaringite
Comune: cellulite, infezione virale delle vie respiratorie superiori Non comune: Herpes zoster
Disturbi del sistema immunitario Comune: reazioni di ipersensibilità (inclusi rash, orticaria)
Raro: Reazioni di ipersensibilità gravi (inclusi anafilassi, angioedema)
Disturbi psichiatrici Comune: depressione
Patologie del sistema nervoso Comune: capogiri, cefalea
Raro: paralisi facciale
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: dolore faringolaringeo, congestione nasale
Patologie gastrointestinali Comune: diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: prurito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune: lombalgia, mialgia, artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: affaticamento, eritema nel sito di iniezione
Non comune: reazioni nel sito di iniezione (compresi dolore, edema, prurito, indurimento, emorragia, lividi e irritazione)
Infezioni
In alcuni studi controllati, condotti in pazienti affetti da psoriasi, la frequenza di infezione o di infezione grave è stata analoga fra i pazienti trattati con ustekinumab e quelli trattati con placebo. Nella fase di trattamento con placebo negli studi clinici condotti in pazienti con psoriasi, la frequenza di infezione è stata 1,39 per anno–paziente di follow–up nei pazienti in terapia con ustekinumab e 1,21 in quelli che hanno ricevuto placebo. Casi di infezioni gravi si sono verificati in 0,01 per anno–paziente di follow–up nei pazienti trattati con ustekinumab (5 infezioni gravi in 407 anni–paziente di follow–up) e in 0,02 in pazienti trattati con placebo (3 infezioni gravi in 177 anni–paziente di follow–up) (vedere paragrafo 4.4).
Nelle fasi controllate e non controllate degli studi clinici sulla psoriasi, la frequenza di infezione è stata 1,24 per anno–paziente di follow–up nei pazienti trattati con ustekinumab e l’incidenza delle infezioni gravi è stata 0,01 per anno–paziente di follow–up nei pazienti in terapia con ustekinumab (24 infezioni gravi in 2.251 anni–paziente di follow–up) e le infezioni gravi riportate comprendevano cellulite, diverticolite, osteomielite, infezioni virali, gastroenterite, polmonite e infezioni del tratto urinario.
In 4 studi clinici di ustekinumab nella psoriasi, tra i 3.117 pazienti trattati (follow–up mediano di 3,2 anni), che rappresentano 8.998 anni–paziente di esposizione (1.569 pazienti trattati per almeno 3 anni, 1.482 pazienti per almeno 4 anni e 838 pazienti per almeno 5 anni), i tassi di infezione o infezioni gravi erano simili a quelli descritti sopra.
Negli studi clinici, i pazienti con tubercolosi latente che sono stati trattati contemporaneamente con isoniazide non hanno sviluppato tubercolosi.
Neoplasie
Nelle fasi controllate di 3 studi clinici controllati con placebo sulla psoriasi, l’incidenza delle neoplasie, escluso il carcinoma cutaneo non melanoma, è stata 0,25 per 100 anni–paziente di follow–up per quanto riguarda i pazienti trattati con ustekinumab (1 paziente su 406 anni–paziente di follow–up) rispetto a 0,57 per i pazienti trattati con placebo (1 paziente su 177 anni–paziente di follow–up). L’incidenza del carcinoma cutaneo non melanoma è stata 0,74 per 100 anni–paziente di follow–up per i pazienti in terapia con ustekinumab (3 pazienti su 406 anni–paziente di follow–up) rispetto a 1,13 per i pazienti trattati con placebo (2 pazienti su 176 anni–paziente di follow–up).
Tra i 3.117 pazienti trattati in 4 studi clinici (follow–up mediano di 3,2 anni) con ustekinumab nella psoriasi (1.569 pazienti trattati per almeno 3 anni,1.482 pazienti per almeno 4 anni e 838 pazienti per almeno 5 anni) sono state riportate neoplasie, escluso il carcinoma cutaneo non melanoma, in 54 pazienti su 8.980 anni–paziente di follow–up (incidenza dello 0,60 per 100 anni–paziente di follow–up per pazienti trattati con ustekinumab). Questo tasso di neoplasie riportato in pazienti trattati con ustekinumab è paragonabile al tasso atteso nella popolazione generale (tasso di incidenza standardizzato = 0,98 [intervallo di confidenza al 95%: 0,74; 1,29], corretto per età, sesso e razza). Le neoplasie, diverse dal carcinoma cutaneo non–melanoma, osservate con maggiore frequenza sono state cancro della prostata, melanoma, cancro del colon–retto e carcinoma mammario. L’incidenza del carcinoma cutaneo non–melanoma è stata 0,52 per 100 anni–paziente di follow–up per i pazienti trattati con ustekinumab (47 pazienti su 8.965 anni–paziente di follow–up) (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni di ipersensibilità
Negli studi clinici condotti su ustekinumab, rash e orticaria sono stati osservati in <2% dei pazienti (vedere paragrafo 4.4).
Immunogenicità
Il 5% circa dei pazienti in trattamento con ustekinumab ha sviluppato anticorpi anti–ustekinumab, i cui livelli di titolazione erano generalmente bassi. Non è stata riscontrata alcuna apparente correlazione tra lo sviluppo di anticorpi e le reazioni nel sito dell’iniezione. La maggior parte dei pazienti positivi agli anticorpi anti–ustekinumab aveva anticorpi neutralizzanti. L’efficacia del trattamento tendeva ad essere minore nei pazienti positivi agli anticorpi anti–ustekinumab; comunque, la positività anticorpale non preclude una risposta clinica.
Gravidanza e allattamento
Donne potenzialmente fertili
Le donne potenzialmente fertili devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e per almeno 15 settimane dopo la sospensione dello stesso.
Gravidanza
Non ci sono sufficienti dati sull’uso di ustekinumab durante la gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post–natale (vedere paragrafo 5.3). Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso di STELARA in gravidanza.
Allattamento
Non è noto se ustekinumab sia escreto nel latte materno. Alcuni studi clinici condotti sugli animali hanno evidenziato l’escrezione di bassi livelli di ustekinumab nel latte materno. Non è noto se ustekinumab sia assorbito a livello sistemico dopo l’ingestione. Data la capacità di ustekinumab di scatenare reazioni avverse nei lattanti, la decisione se interrompere l’allattamento al seno durante il trattamento e fino a 15 settimane dopo la sua sospensione, o la somministrazione della terapia con STELARA deve essere presa prendendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio del trattamento con STELARA per la madre.
Fertilità
Gli effetti di ustekinumab sulla fertilità umana non sono stati valutati (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Conservare in frigorifero (2° C – 8° C). Non congelare. 
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