ash; Conta piastrinica ≥ 100.000/mm³
– Bilirubina ≤ al limite normale superiore (ULN, Upper Limit of Normal)
– Fosfatasi alcalina ≤ 2,5 x ULN (considerare gli isoenzimi epatici 5–nucleotidasi o la gamma glutamil transeptidasi (GGT, Gamma glutamyl transpeptidase), qualora l’eventuale innalzamento possa essere di origine ossea).
– Albumina ≥ 25 g/l.
– Alanina aminotransferasi (ALT) e Aspartato aminotransferasi (AST) ≤ 2,5 x ULN
– Clearance della creatinina ≥ 30 ml/min (monoterapia), creatinina sierica ≤ 1,5 mg/dl (≤ 132,6 mcmol/l) o clearance della creatinina ≥ 60 ml/min (terapia in associazione)
– Creatina fosfochinasi (CPK) ≤ 2,5 x ULN
– Emoglobina ≥ 9 g/dl
Questi stessi criteri devono essere sempre soddisfatti ogni volta prima di ripetere il trattamento. In caso contrario, si deve ritardare il trattamento anche di 3 settimane fino alla normalizzazione dei criteri.
Si deve eseguire un ulteriore monitoraggio dei parametri ematologici, bilirubina, fosfatasi alcalina, aminotransferasi e CPK ogni settimana durante i primi due cicli di terapia e almeno una volta tra i trattamenti in cicli successivi.
Deve essere somministrata la stessa dose per tutti i cicli di trattamento, a condizione che non venga osservata tossicità di grado 3–4 e che il paziente soddisfi i criteri per il nuovo trattamento.
Aggiustamento della dose durante il trattamento
Prima di ripetere il trattamento, i pazienti devono soddisfare i requisiti definiti in precedenza. Qualora tra un ciclo e l’altro in qualsiasi momento si verificasse uno degli eventi seguenti, la dose deve essere ridotta di un livello, secondo la tabella 1 riportata di seguito, per i cicli successivi:
– Neutropenia < 500/mm³ che dura per più di 5 giorni oppure associata a febbre o infezione
– Trombocitopenia < 25.000/mm³
– Aumento della bilirubina > ULN e/o della fosfatasi alcalina > 2,5 x ULN
– Aumento delle aminotransferasi (AST o ALT) > 2,5 x ULN (monoterapia) o > 5 x ULN (terapia in associazione), che non si sono ancora normalizzate dopo 21 giorni
– Eventuali altre reazioni avverse di grado 3 o 4 (come nausea, vomito, affaticamento)
Qualora una dose sia stata ridotta a causa di sintomi di tossicità, non si raccomanda l’aumento della dose nei cicli successivi. Se uno di questi fenomeni di tossicità riappare in uno dei cicli successivi in un paziente con evidenti benefici clinici, è possibile ridurre ulteriormente la dose (vedere di seguito). In caso di tossicità ematologica, si possono somministrare fattori stimolanti la colonia (CSF) secondo la prassi standard locale.
Tabella 1 Tabella per la modifica della dose di Yondelis (in monoterapia per il sarcoma dei tessuti molli (STS, soft tissue sarcoma) o in associazione per il cancro ovarico) e della PLD
Sarcoma dei tessuti molli Cancro ovarico
Yondelis Yondelis PLD
Dose iniziale 1,5 mg/m² 1,1 mg/m² 30 mg/m²
Prima riduzione 1,2 mg/m² 0,9 mg/m² 25 mg/m²
Seconda riduzione 1 mg/m² 0,75 mg/m² 20 mg/m²
Per informazioni più dettagliate sull’aggiustamento della dose, vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) della PLD.
Nel caso siano necessarie ulteriori riduzioni di dose, si deve considerare la pos |