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TELZIR(四)
2014-09-01 20:50:24 来源: 作者: 【 】 浏览:8516次 评论:0
ntensita` ma con
segni/sintomi sistemici o a livello delle mucose (vedi paragrafo 4.8).
PAZIENTI EMOFILICI
Sono stati riportati casi di incremento del tempo di sanguinamento che includono ematomi ed emartri spontanei in pazienti con emofilia di tipo A e B, trattati con inibitori della proteasi(PI). In alcuni pazienti si e`resanecessarialasomministrazione del fattore VIII. In piu` della meta` dei casi riportati il trattamento con inibitori della proteasi e` stato continuato o ripreso, qualora fosse stato sospeso. Si e` supposto che esista una relazione causale anche se il meccanismo d`azione non e` stato
chiarito.
I pazienti emofilici dovrebbero comunque essere informati della possibilita` di incremento del tempo di sanguinamento.
IPERGLICEMIA
Sono stati segnalati casi di diabete mellito di nuova insorgenza, iperglicemia o riacutizzazioni di diabete mellito gia` presente in pazienti che erano sottoposti a terapia antiretrovirale comprendente inibitori della proteasi. Per taluni l`iperglicemia e` stata grave e in alcuni casi associata anche a chetoacidosi.
Molti pazienti presentavano condizioni mediche di dubbia interpretazione, alcune delle quali richiedevano terapie con farmaci che sono stati collegati allo sviluppodidiabete mellito o iperglicemia.
LIPODISTROFIA
La terapia antiretrovirale combinata e` stata correlata alla ridistribuzione del grasso corporeo (lipodistrofia) in pazienti con infezione da HIV. Le conseguenze a lungo termine di questi eventi sono attualmente sconosciute. La conoscenza del meccanismo e` incompleta. E` stata ipotizzata una associazione tra la lipomatosi viscerale e gli inibitori della proteasi cosi` come tra la lipoatrofia e gli inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa. Un rischio maggiore di lipodistrofia e` stato associato alla presenza di fattori individuali, quali l`eta` avanzata e fattori legati al farmaco, come la maggior durata del trattamento antiretrovirale e dei disturbi metabolici associati.
L`esame clinico deve includere la valutazione dei segni fisici di ridistribuzione del grasso. Occorre prendere in considerazione il dosaggio dei lipidi serici e della glicemia a digiuno.
Le alterazioni del metabolismo lipidico devono essere trattate in maniera clinicamente appropriata (vedi paragrafo 4.8).
4.5) INTERAZIONI CON ALTRI MEDICINALI ED ALTRE FORME D`INTERAZIONE:
QUANDO FOSAMPRENAVIR E RITONAVIR SONO SOMMINISTRATI IN
ASSOCIAZIONE IL PROFILO METABOLICO DI INTERAZIONE FARMACOLOGICA DI
RITONAVIR PUO` ESSERE PREDOMINANTE POICHE` RITONAVIR E` UN
INIBITORE DEL CYP3A4 PIU` POTENTE. DEVONO PERTANTO ESSERE
CONSULTATE LE INFORMAZIONI PRESCRITTIVE COMPLETE DI RITONAVIR
PRIMA DI INIZIARE LA TERAPIA CON TELZIR E RITONAVIR. RITONAVIR
INIBISCE ANCHE IL CYP2D6 MA IN UN GRADO MINORE DEL CYP3A4.
RITONAVIR INDUCE IL CYP3A4, IL CYP1A2, IL CYP2C9 E LA GLUCURONOSIL
TRANSFERASI.
Inoltre sia amprenavir, il metabolita attivo di fosamprenavir, che
ritonavir sono principalmente metabolizzati nel fegato dal CYP3A4.
Pertanto ogni medicinale che condivide questa via metabolica o
modifica l`attivita` di CYP3A4 puo` alterare la farmacocinetica di
amprenavir e ritonavir. Allo stesso modo la somministrazione di
fosamprenavir con ritonavir potrebbe anche modificare la
farmacocinetica di altri principi attivi che condividono questa
via metabolica.
* ASSOCIAZIONI CONTROINDICATE (VEDI PARAGRAFO 4.3).
以下是“全球医药”详细资料
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